“Le nostre priorità? Far sì che Mps funzioni anche dal 1 dicembre quando ci saranno 3500 persone in meno”. Sono le parole di Federico Di Marcello, segretario Fisac Cgil di Siena poco dopo l’incontro che i sindacati hanno tenuto con l’ad dell’Istituto di Rocca Salimbeni Luigi Lovaglio.
“Abbiamo detto che ci interessa tutelare le 3500 persone che dovranno uscire ed anche tutelare il futuro degli oltre 17mila dipendenti che rimarranno e che dovranno lavorare in un ambiente sereno e senza stress”, ha aggiunto Di Marcello.
Quanto al piano industriale “questo ci è sembrato chiaro: non contiene gli elementi del cosiddetto ‘spezzatino’ della Banca ma prevede il mantenimento dell’intero perimetro aziendale. E questo è un elemento che ci dà tranquillità”. Prosegue il sindacalista: “Se si vede la luce in fondo al tunnel? Presto per dirlo ma il Piano è ambizioso. E se riusciamo ad andare avanti un passo alla volta collaborando tutti insieme potremmo comunque vederla”.
Tra sindacati e vertici di Mps, dice ancora, “adesso c’è unità d’intenti mentre se ci sarà collaborazione lo dovremo capire giorno per giorno, valutando l’effettivo coinvolgimento dei sindacati nell’organizzazione della Banca. Sappiamo che la situazione è tesa, ma in passato siamo sempre riusciti a trovare soluzioni tutti insieme”.
Al meeting era presente anche Fabio Brunamonti della First Cisl: “Sono stati confermati i 3500 esuberi e niente di più – spiega- . Abbiamo fatto tutta una serie di domande per cui attendiamo risposte. Sono domande classiche, poi però entreremo più nel tecnico visto che la trattativa è partita oggi”.
Katiuscia Vaselli