“Io credo non ci debba essere nessun pregiudizio sulla multiutility rispetto alla migliore soluzione per la città e per il territorio. Se noi riteniamo ed emerge dal dibattito pubblico che la multiutility è la migliore soluzione da perseguire e che quindi le grandi aggregazioni permettono di rappresentare e tutelare meglio le esigenze dei cittadini, è giusto andare in questa direzione”.
Francesco Michelotti, deputato di Fratelli d’Italia, interviene così a margine dell’iniziativa sulla multiutility toscana.
“Noi non siamo favorevoli o contrari a priori – ha aggiunto Michelotti. – Però in un ragionamento che siamo abituati a fare soprattutto in termini di amministrazioni locali e amministrazioni pubbliche, il tema della multiutility riteniamo che possa essere una soluzione importante a patto che si mantenga una specificità del territorio e una tutela, che il cittadino non venga considerato come cliente e che al centro non ci sia il profitto me le esigenze dei territori”.
“Su queste basi io credo che una multiutility possa nascere e possa andare ad aiutare e tutelare il cittadino nella sua quotidianità e anche per quanto riguarda le utenze”, ha concluso l’onorevole.
Tomasi: “Quotazione in Borsa dirimente”
“Stiamo discutendo del piano industriale che è la cosa più importante. C’è poi la discussione sulla quotazione in Borsa che è dirimente ma anche su questo vedo che il Pd e i sindacati sono totalmente spaccati. Si dovrà andare in Borsa solo se il piano industriale ci soddisfa e regge e risponde alle domande del perché si va e del dove si trovano i capitali”. Le parole del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. “Cosa protegge la multiutility? – ha aggiunto Tomasi rispetto ad una possibile quotazione in Borsa – La holding che vogliamo obbligatoriamente costruire e che detiene il 51% del capitale. Questa è la tutela che rimanga pubblica. L’altra parte è aperta a tutti e sta nella bravura del management e del piano industriale che alletti ad acquistare le quote”.
Macrì: “La quotazione è tra strumenti per finanziare azienda”
“E’ un tema per mettere i carri di fronte ai buoi. La quotazione in borsa è uno dei tanti strumenti per finanziare un’azienda. Non so se è meglio essere indebitati con le banche o con il mercato. La quotazione per quanto mi riguarda è un’altissima forma di pubblicizzazione più che di privatizzazione perché entri in dinamiche di assoluta trasparenza, sei una campana di vetro e quindi non va considerata a priori negativamente”. Così il presidente di Estra Francesco Macrì sulla possibile quotazione in Borsa della multiutility toscana
“La quotazione è uno degli strumenti che può servire per attivare un piano industriale sicuramente rilevante – ha aggiunto Macrì. – Oggi ci stiamo concentrando per compenetrare una realtà aziendale come Estra che ha goduto di un fatto rilevante nuovo: uno dei soci che prima deteneva una partecipazione è divenuto soggetto industriale e parlo di Alia”.
“Questo – ha concluso il presidente di Estra – ci consente di realizzare la multiutility anche a un piano superiore rispetto ai progetti iniziali di Estra che nasce con la vocazione proprio della multiutility. Finalmente abbiamo altri territori come quello fiorentino che si sovrappongono e si aggiungono ad altri territori già conosciuti nella nostra società”.