“Ho letto con stupore e grande preoccupazione le parole del Sindaco sul presunto Museo del Palio, che, secondo De Mossi ‘è pronto e dovrebbe partire nelle prossime settimane’. Se fosse davvero così mi chiedo e chiedo al primo cittadino: chi è a conoscenza del progetto? Le Contrade, il Magistrato, il Consorzio hanno partecipato o visionato il progetto? Da chi è composta la società di finanziatori di cui parla De Mossi e come si potrà inserire un museo privato in una struttura pubblica? A chi andranno i dritti sulle immagini del Palio e delle Contrade? Come sarà organizzato il Museo?”.
Inizia così l’intervento di Fabio Pacciani, candidato sindaco del Polo Civico Siena sull’annuncio del Museo del Palio da parte del sindaco De Mossi.
“Io credo – continua Pacciani – che i senesi debbano avere risposte chiare e serie a queste domande che riguardano un patrimonio pubblico dall’altissimo valore per la città: il Palio che, mi permetto di ricordare al sindaco, è gestito dal Comune per conto delle Contrade. Sono infatti le Contrade, come recita anche l’articolo 2 dello Statuto del Comune di Siena, che ‘custodiscono le antiche tradizioni della storia e della cultura del popolo senese e costituiscono espressione di comunità contrassegnando da secoli, in modo unico e peculiare, la realtà sociale senese così come esiste, si articola e vive quale associazione naturale”.
“Se il Museo del Palio è un’ipotesi da valutare e sulla quale possiamo discutere attraverso un percorso di trasparenza ampio e partecipato – afferma ancora Fabio Pacciani – io credo che si debba ripartire da ciò che già abbiamo a nostra disposizione: il patrimonio museale delle diciassette Contrade. I 17 Musei di Contrada sono un vero e proprio tesoro di cultura materiale e immateriale, unico al mondo, da custodire ma soprattutto da valorizzare e far conoscere. Nel massimo rispetto per l’attività, l’unicità e l’autonomia delle Contrade, credo che il Comune possa e debba essere sempre più un elemento di coordinamento e un facilitatore per promuovere e valorizzare quello che è un patrimonio unico al mondo in grado di raccontare l’identità della città. Un percorso di promozione e valorizzazione che dovrà essere fatto con tutte le Contrade e i cui introiti potranno andare nel tempo per interventi di restauro e messa in sicurezza dei musei e delle opere custodite al loro interno”.
. “L’ipotesi presentata da De Mossi – conclude Pacciani – è un salto nel buio da oltre sei milioni di euro, un Museo ‘alla cieca’ presentato a sei mesi dalla scadenza del mandato del sindaco De Mossi. Mi auguro che sia più una brutta boutade da propaganda elettorale. Siena è conosciuta nel mondo anche per essere la città del Palio ma non solo. C’è bisogno che il Comune di Siena dia una spinta propulsiva alla cultura, attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e museale e tornando a produrre cultura, eventi di livello internazionale e in grado di richiamare visitatori da tutto il mondo. Il Museo del Palio dovrebbe inserirsi in una visione più grande della città, incentrata su una visione culturale che la proietti nel futuro con determinazione e con una strategia chiara su interventi, programmazione e investimenti. Oggi invece non c’è niente di tutto questo”.