Nel cuore di Siena arriva il primo “Villaggio delle api”. Nel parco delle Mura sorgerà lo chalet delle api, un’area dedicata all’apicoltura e all’apiterapia, aperta a tutti i cittadini e associazioni del territorio per realizzare attività didattiche per grandi e piccini, rilassarsi e riconnettersi con la natura. L’opera di rigenerazione urbana, ideata da Legambienta Siena, sarà resa possibile grazie alla campagna di crowdfunding che prenderà il via mercoledì 20 ottobre sulla piattaforma Eppela (www.eppela.com/ilvillaggiodelleapi).
Il progetto dal titolo “Il villaggio delle api. Frequenze per il benessere, natura e apiterapia”, ideato da Legambiente Siena è realizzato all’interno dell’iniziativa Let’s Crowd percorso di digitalizzazione e accompagnamento al crowdfunding promosso e sostenuto da Fondazione Monte dei Paschi di Siena, in collaborazione con Feel Crowd e Vernice Progetti.
Con l’alveare delle api sarà possibile immergersi in tutta sicurezza nei profumi dell’alveare (il miele, la cera e la propoli sprigionano nell’aria aromi unici, ricchi di olii essenziali e di resine balsamiche), ma anche nel suo magico ronzio. Quello stesso ronzio emesso dalle api che, avendo la stessa frequenza di molti suoni della natura, favorisce il rilassamento e dona una sensazione di serenità.
Al raggiungimento di 2.500€, Fondazione Monte dei Paschi di Siena raddoppierà il budget, che servirà, nello specifico, per finanziare la realizzazione di una casetta in legno da adattare a chalet per l’apiterapia; e all’acquisto di una speciale B-Box (ideata dall’impresa Beeing) con l’obiettivo di osservare la vita dell’alveare e poter offrire a bambini e adulti sessioni didattico formative con le api.
Fra le ricompense messe a disposizione sulla piattaforma Eppela, per chi sosterrà il progetto ci saranno i semi di piante salva-api offerti da Tutta Natura Siena, le creazioni artigianali realizzate da ragazzi con disabilità nel laboratorio bomboniere di Anffas Valdelsa, buoni sconto messi a disposizione dal Forno di Ravacciano, Ruffoli belle arti, Toilette per cani di Ilaria Biagi, Siena Salute, ma anche cene per due persone presso Bottega Roots Siena e passeggiate lungo il “Sentiero natura” con visita alle arnie e agli orti sociali, con una guida di Legambiente.
Il progetto si inserisce all’interno di un più ampio progetto di riqualificazione del Parco delle Mura di Siena, che Legambiente Siena porta avanti dal 2016 e proprio poche settimane è stata inaugurata questa nuova area della valle che è stato bonificata e arricchita da orti urbani, giochi ecosostenibili e un’area umida per il mantenimento della biodiversità e presto anche dal “villaggio delle api”. L’idea è che il parco funzioni come laboratorio sociale in cui declinare in modo concreto attività di educazione ambientale, inclusione mediante agricoltura sociale, grazie a orti urbani, tutela e recupero di specie vegetali antiche, apicoltura urbana, relax biofilico, creazione di una “greenway” di accesso al centro città e saranno previsti anche percorsi benessere e laboratori green per cittadini, scuole e associazioni.
Dichiara Riccardo Panelli, referente del progetto per Legambiente Siena: “Quest’area è stata ideata e sognata sin dal principio con una filosofia: quella di un grande laboratorio a cielo aperto di innovazione e rigenerazione a livello sociale, didattico e ambientale. I progetti all’aperto sono sempre più preziosi, specialmente dopo la pandemia di Covid-19. Noi di Legambiente Siena ci impegniamo da sempre per valorizzare queste aree cercando, preservandone la biodiversità, di ricucire il tessuto urbano e renderle fruibili per attività educative, culturali, terapeutiche e ricreative”.
“Questo crowdfunding – afferma Francesca Casini, Presidente Legambiente Siena – è l’occasione per sensibilizzare la cittadinanza ai temi ambientali a noi molto cari. È uno strumento che coinvolge tante persone e aziende con l’obiettivo comune di tutelare uno degli impollinatori più importanti, sentinelle ecologiche e bioindicatori della qualità dell’aria, oggi in pericolo a causa di cambiamenti climatici e dell’abuso di chimica in agricoltura”