No alle bandiere a mezz’asta per Berlusconi, Torino sta con Montanari: solidarietà del capoluogo piemontese al rettore

Sul caso del no alle bandiere a mezz’asta negli edifici dell’ateneo in seguito al lutto nazionale disposto dopo la morte di Silvio Berlusconi c’è un capoluogo di Regione che si schiera apertamente con il Rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari: è Torino.

Il consiglio comunale della città sabauda ha infatti detto sì ad un ordine del giorno che esprime “solidarietà” a Montanari “per gli attacchi subiti in seguito alla scelta di imbandierare a mezz’asta” l ‘Università per Stranieri di Siena.

Questo lo si legge in un documento che prosegue: “Contrario alla repressione di qualsiasi forma di dissenso” l’atto “votato a maggioranza in sala rossa, auspica che la decisione del rettore senese non venga sanzionata penalmente”. Il consiglio comunale del Capoluogo piemontese inoltre” considera inopportuna la proclamazione da parte del governo del lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi, considerato una figura divisiva per il Paese”.

L’ordine del giorno, primo firmatario è Andrea Russi (M5S), ha ricevuto 23 voti a favore e 10 dieci contrari. Al netto delle assenze, hanno votato a favore PD, M5S, Demos-Alleanza dei Democratici, Sinistra Ecologista, +Europa&Radicali, Torino Domani. Contrari Forza Italia, Fratelli d’Italia, Torino Bellissima, Lega, Torino Libero Pensiero. I Moderati non hanno partecipato al voto.

“La figura politica” di Berlusconi “, il cui potere e patrimonio sono stati fondamentali per essere superiori alla legge e al buon costume, è stato ciò che mi ha convinto che quello fosse il modo più sbagliato di gestire la cosa pubblica e che mi ha convinto a spendermi per la politica in prima persona –  Russi ha esordito nel suo intervento ripercorrendo le vicende giudiziarie dell’ex-premier, criticandone poi la personalità – . ‘Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi’, diceva Cicerone. Questi dunque i motivi per cui abbiamo depositato un odg con cui: vogliamo far condividere al consiglio una posizione sull’inopportunità di un lutto nazionale verso un pregiudicato; e due vogliamo portare la nostra solidarietà al professor Montanari che si è opposto a questa cosa”, ha aggiunto il consigliere

“Grazie davvero al consiglio comunale di Torino, per questa preziosa solidarietà: rarissima dalle istituzioni (e lasciamo perdere le autorità universitarie)- Montanari ha affidato ad un tweet la sua reazione-. Ma grazie soprattutto per una idea di Repubblica e di bene comune irriducibile all’osceno sabba che ha visto una maggioranza politica (votata da nemmeno il 28% degli aventi diritto al voto) inghiottire l’intero Paese, nel tentativo di costruire una mitologia politica opposta alla Costituzione e fondata sul disprezzo delle regole e sulla legge del più forte (e cioè delpiù ricco)”.

“A questo serviva un lutto nazionale abusivo e di parte: a cancellare la disciplina e l’onore, in nome dell’arbitrio. Che una città come Torino, attraverso il suo consiglio comunale, si ribelli è un segno di speranza”, continua il rettore.

Mar.Cri.