Nottola, personale pronto allo stato d’agitazione, lunedì assemblea di Anaao con le istituzioni

A Nottola il personale medico e sanitario è pronto a proclamare lo stato di agitazione.

I lavoratori, si legge in un comunicato, intendono protestare “contro condizioni di lavoro difficili e precarie a causa della cronica carenza di organici con conseguente sovraccarico lavorativo, nonché della mancanza di tutele e di adeguate indennità legate al disagio”.

La situazione dell’ospedale, commenta l’Anaao-Assomed “è oggi insostenibile e richiede l’attenzione di cittadini e autorità competenti. Il personale medico-sanitario è stanco di sopperire con il proprio impegno ad una carenza di attrattività professionale del presidio, caratterizzata da concorsi vacanti o fughe verso altre sedi. Tale disagio non causa solo malcontento e stress, ma anche un incremento degli eventi avversi e del rischio sanitario per i pazienti. Questa situazione è divenuta inaccettabile”.

Per lunedì è stata indetta dunque un’assemblea aperta organizzata da Anaoo-Assomed all’ auditorium di Nottola. “I professionisti incontreranno le istituzioni e la cittadinanza per descrivere gli elementi del proprio disagio con la stessa chiarezza e trasparenza che, insieme ai cittadini, si aspettano dai decisori istituzionali circa il futuro del presidio”, si legge ancora.

“Un clima di incertezza e diffidenza, in un contesto di scarsità e precarietà di personale e investimenti, rende difficile il compito di garantire nel tempo la qualità delle cure, finora resa possibile solo dalla abnegazione di chi col proprio impegno ha compensato carenze ormai croniche. Oggi, un presidio ospedaliero come Nottola, distante dagli ospedali di livello maggiore e posto in un territorio esteso e a bassa densità di popolazione, non può fare a meno di innovazione tecnologica e professionale per creare quei presupposti che, assieme a presidi di ristoro per il pendolarismo, consentano il recupero di quella attrattività che sola può garantire risposte adeguate ai bisogni sanitari della popolazione”, prosegue il testo.

“E’ la mancanza di una visione di prospettiva a supporto della sanità pubblica locale alla base della crisi dell’ospedale di Nottola, avvolto in una sorta di immobilismo culturale /organizzativo che costringe il presidio a centralizzare/esternalizzare le alcune prestazioni a più elevato valore professionalizzante, in assenza di quella programmazione di lungo termine che solo una politica regionale più attenta alla appropriatezza organizzativa della rete ospedaliera può garantire. Quanto descritto determina una difficoltà del presidio a reclutare professionisti, per loro natura interessati alla qualità del lavoro e alla crescita professionale, e la fuga di quelli che ci sono verso altre sedi o verso il privato. Così, il rischio di un ospedale svuotato da competenze e personale non ci sembra lontano a venire ma già in atto.
L’ospedale di Nottola rappresenta il punto di riferimento sanitario per un vasto territorio della Toscana Sud-Est, ma anche vetrina del nostro Ssr per molti cittadini di Umbria e alto Lazio che, per logistica o fidelizzazione, usufruiscono dei suoi servizi. Il suo depotenziamento avrebbe conseguenze disastrose per la qualità delle cure di questa popolazione”, si legge ancora.

“Per questi motivi rinnoviamo alla politica regionale la nostra non eludibile domanda: questo ospedale si potenzia, e quindi si salva (come attuato in altre realtà ritenute irrinunciabili) mettendo in campo azioni adeguate, o si abbandona al proprio destino? E’ il tempo delle scelte”, continua il comunicato.