Obiettivo 2030, l’appello “green” di Lojudice a Siena: “Ognuno faccia la sua parte per l’ambiente”

Vogliamo coinvolgere le varie realtà di questa città: le associazioni, l’ospedale ed anche le società di contrada. Chiederò un incontro al Rettore del Magistrato Claudio Rossi”.

L’arcivescovo di Siena e cardinale Augusto Paolo Lojudice chiama a raccolta la sua comunità e la invita a fare uno sforzo comune per salvaguardare l’ambiente. Parole, quelle di Lojudice, che vengono scandite durante l’evento “Laudato Sì e Agenda ONU 2030. Dai principi alle azioni” che l’Arcidiocesi ha organizzato insieme a Earth day Italia, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile , e Santa Chiara Lab dell’Università di Siena. Mettersi insieme per fare squadra e portare, ognuno di noi, un piccolo contributo per difendere il pianeta. Il senso dell’iniziativa odierna è questo. “Uniamoci per dare risposte – prosegue Lojudice-. Dobbiamo convincerci che c’è poco tempo da perdere e che dobbiamo cambiare i nostri atteggiamenti”

L’evento di stasera è il primo incontro del progetto “Obiettivo 2030 Laudato Sì”, un’iniziativa che, mobilitando le diocesi, porterà nei territori italiani una migliore conoscenza di tutti quegli strumenti oggi a nostra disposizione per passare dalle parole ai fatti e adottare stili di vita più sostenibili. Laudato Sì è anche il nome dell’Enciclica scritta nel 2015 da Papa Francesco che si focalizza sulla cura della nostra casa comune: la Terra. “Papa Francesco cerca di passare per primo dalle parole ai fatti – ha aggiunto il Cardinale- e cerca di tradurre ciò che c’ha lasciato il Vangelo in gesti concreti”. Per questo, continua Lojudice, “quando ho sentito che c’era la possibilità per passare delle parole ai fatti ho colto la palla al balzo”.

Nello specifico l’Arcidiocesi, come annunciato già un mese fa, ha aderito alla Piattaforma d’Azione Laudato Si’, realizzata dal dipartimento “Ecologia e Creato” del Dicastero pontificio per i Servizi dello sviluppo umano integrale.Il 25 maggio 2021, al termine dell’Anno speciale indetto da Papa Francesco nel quinto anniversario della storica Laudato Si’, il Santo Padre ha infatti invitato ogni cittadino a partecipare con impegni concreti alla sempre più urgente transizione ecologica, alla quale tutta l’umanità è chiamata.

Earth day e Asvis partono da Siena con il tour per sensibilizzare le persone sull’argomento della sostenibilità. “Laudato Sì ha avuto il pregio di tirare fuori la questione ambientale dall’ambito degli ecologisti e farla diventare una questione mondiale”, esordisce così il presidente di Earth day Italia Pierluigi Sassi, uno dei relatori dell’evento. Sassi, nel convegno, ha ricordato che “nonostante gli annunci” fatti dalla conferenza di Rio de Janeiro del 1992 in poi “la temperatura della Terra e la presenza di Co2 sono aumentate – spiega- . Un solo grado in più ha generato la perdita di 8 milioni di specie, l’innalzamento dei mari. Dal 2000 ad oggi abbiamo avuto 11 record i di anni più caldi di sempre”, puntualizza.

Sassi attacca: “Gli accordi presi in passato sono un compromesso tra la difesa della economia e la difesa dell’ambiente”, ma “la difesa dell’attuale sistema economico ha fatto diminuire il 40% del capitale naturale pro capite. Stiamo andando a cento all’ora contro un muro. L’ecologismo deve essere inteso come un nuovo umanesimo. La nostra azione può fare la differenza – dice -. Le diocesi possono reincarnare sui territori ciò che il Papà ha fatto a livello mondiale”. Per Asvis Italia parla Gianni Bottalico: “L’Alleanza è nata per fare comprendere e diffondere a livello istituzionale e sociale le sfide della sostenibilità. Abbiamo bisogno di costruire il nostro futuro con occhi nuovi. Questa è una grande opportunità per il mondo cattolico di riprendere il suo protagonismo nella storia, riprendere il suo impegno nella società”.

All’incontro è intervenuto anche un rappresentante del Governo: è Barbara Florida, sottosegretario all’istruzione, che ha elencato i 4 pilastri che reggono l’operato del Miur per favorire la sostenibilità ambientale. “Ho cercato di mettere insieme soggetti pubblici e privati – afferma-. Rigenerazione scuola è un piano che mette insieme gli attori del nostro territorio. Tra i nostri pilastri ci sono: l’aver destinato più risorse per la disciplina educazione ambientale; dare strumenti per attivare comportamenti nuovi e fare imparare agli studenti ad abitare il mondo; garantire edifici dove i ragazzi possano vivere scuole efficienti e con più spazi verdi”. La quarta colonna è infine quella di creare “Its specializzati e rivolti ai mestieri della transizione ecologica perché non basta solo l’educazione alla sostenibilità ma è necessario che i ragazzi acquisiscano competenze. Per questo è necessario formare anche i docenti”

Sono intervenuti durante il convegno anche il presidente di Fondazione Prima Angelo Riccaboni e Flavia Maggi, imprenditore agricolo e rappresentante di Coldiretti Giovani Siena. Entrambi, parlando di buone pratiche, hanno portato l’esempio del Siena food lab, percorso di alta formazione che sostiene la crescita di competenze di studenti, imprenditori, agronomi, periti agrari, agrotecnici e professionisti del settore agroalimentare e che è sostenuto da Santa Chiara Lab-Università di Siena e Fondazione Mps. “Abbiamo fatto provare l’agricoltura di precisione ad una 60ina di aziende in provincia – Riccaboni esordisce ricordando i numeri di Siena Food Lab-. Stiamo definendo una progettualità ambiziosa: lavoriamo per creare un’impresa agricola-laboratorio per lavorare direttamente con imprese che vogliono condividere o conoscere soluzioni” Proprio Flavia Maggi è titolare di una delle 60 aziende che partecipa al progetto targato FMps e Santa Chiara Lab. “Ho capito il valore che la parola innovazione ha all’interno di una realtà come la mia. Siena food lab ci sta supportando usando tecniche che non avevamo come un’applicazione per mappare terreni e o come un’app per le centraline meteo che sono state installate nella nostra azienda e che ci fanno capire quando piove”. Tra le buone pratiche c’è anche quella di Stefano Monticelli, project manager Comuné: “Onestà, coraggio e responsabilità questa è la base del nostro progetto – sottolinea-. Noi siamo partiti dal basso. La nostra è una comunità energetica: un insieme di persone che si sono messe insieme per produrre , consumare e riemettere energia elettrica”.

A portare le loro esperienze ci sono stati anche Letizia Forzoni, delegata diocesana alla 49a Settimana sociale di Taranto, e Andrea Abodi, presidente dell’Istituto per il credito sportivo. Con una proposta Pierluigi Bernardi, priore della Compagnia laicale di Fonte Giusta, ha concluso la giornata: “Chiediamo a tutti gli uomini di buona volontà di far confluire il 5% dei propri redditi in un fondo diocesano destinato alla realizzazione di progetti secondo i valori dell’economia integrale della Laudato Sì. Il tutto in un’ottica di solidarietà intergenerazionale e di giustizia universale”.

 

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi