Il primo carro è dedicato al Palio, il secondo agli etruschi ed il terzo a Papa Pio II Piccolomini. Dopo c’è un piccolo tram chiamato “Desiderio” e quindi le 17 contrade: gli organizzatori del Carnevale di New Orleans hanno reso noto in una foto come saranno fatti i carri allegorici della parata del Martedì grasso.
Ventotto le strutture che faranno parte del corteo. Oltre a quelle già citate ci sono i carri tradizionali: quello fatto per il centocinquantenario dell’Associazione che organizza la Festa; quella dedicata al re del Carnevale 2023; il carrozzone per la banda di Sua Maestà; quello per il bove grasso; quello per il re delle farfalle; un carro che preannuncia il tema della parata ed infine la “Barca reale”.
Apre il corteo delle contrade il Drago, poi Oca, Bruco, Valdimontone, Onda, Selva, Leocorno. Quindi Chiocciola, Torre, Aquila, Lupa, Istrice, Pantera, Nicchio, Giraffa, Tartuca, Civetta. Il motivo dell’ordine non è stato spiegato dagli organizzatori che invece si sono limitati a definire certi dettagli delle consorelle e indicarne i vari motti. E quindi spulciando nei vari documenti di presentazione del Martedì grasso si può leggere che il Drago “ha vinto i palii nel 2014, nel 2018 e nel 2022”, che l’Aquila “conservi il più antico drappellone nel suo museo, datato 1719”. Ed ancora viene ricordato l’antico rapporto esistente tra l’Onda e Talamone e quello dell’Istrice con l’Ordine di Malta.
Nella città statunitense la parata si terrà il prossimo 21 febbraio. A inizio gennaio il Palio di Siena era stato annunciato come protagonista.
Il motivo della scelta? Lo spiega un comunicato scritto dagli organizzatori: “Come il Carnevale ha aiutato a definire New Orleans, le secolari tradizioni del Palio hanno aiutato a definire l’antica città toscana di Siena”. Il Palio, recita il testo, “è un’antica corsa di cavalli che fonda le sue radici nell’età d’oro della Repubblica di Siena”. Ed ancora: “Ogni anno due corse di cavalli -una a luglio, l’altra ad agosto- avvengono in piazza del Campo, la piazza più importante della città”.
Marco Crimi