Enrico Letta lo ha comunicato poco fa alla direzione provinciale del Pd senese, sarà lui il candidato che correrà alle prossime elezioni suppletive di autunno per il collegio uninominale Toscana 12 , che comprende Siena, della Camera lasciato vacante dall’ormai ex-parlamentare Piercarlo Padoan.
“Letta si riserva comunque di consultare prima anche gli organismi dirigenti del Partito Democratico di Arezzo, che incide sul collegio con cinque importanti comuni. L’ incontro con la direzione di Arezzo è previsto per domani”, spiega un comunicato.
“Sento tutto il peso e la responsabilità di questo impegno – ha dichiarato Enrico Letta alla direzione senese. Non vedo l’ora di fare questa battaglia con voi. Questo è un territorio con molte sfaccettature: eccellenze e fragilità, problemi e enormi potenzialità. Per ciascuno di queste questione dobbiamo costruire una proposta politica seria e all’insegna della prossimità. Poi – non nascondiamolo – c’è una missione nazionale: dobbiamo vincere per dare un messaggio forte alla Toscana e al Paese”. Ancora Enrico Letta: “Sarà una occasione formidabile per portare questa terra al centro del dibattito nazionale”.
“Eravamo e siamo fermamente convinti che la candidatura del nostro segretario nazionale, oltre ad essere un elemento di prestigio per il nostro territorio, sia una opportunità per rappresentare a livello nazionale le numerose istanze territoriali che ci riguardano, dall’ annoso tema infrastrutturale alla tutela e sviluppo delle attività produttive e commerciali e dei posti di lavoro ad esse collegati” commenta Andrea Valenti, segretario provinciale PD.
Il nome di Enrico Letta era stato scelto dalla direzione provinciale del Pd che si era riunita, giovedì 10 giugno. Prima di accettare l’offerta il segretario del Pd ha aspettato più di un mese. Al di là delle apparenze la scelta non si è rivelata semplice, basti pensare che l’ex-professore di affari internazionali adesso dovrà condurre la campagna elettorale su due fronti: come candidato nel nostro seggio ma anche come leader nazionale del Pd. Enrico Letta sfiderà il candidato unitario del centrodestra, l’imprenditore del mondo del vino, Tommaso Marrocchesi Marzi ma prima della tornata dovrà sciogliere alcuni nodi, il primo è quello delle alleanze.
Il nodo alleanze – “Non nascondiamo che avremmo preferito una figura femminile”, così era intervenuta, mostrando una certa diffidenza, Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera. Dubbi su Letta arrivano anche dai renziani locali. “E’ un nome del Partito Democratico, noi faremo le nostre valutazioni come Italia Viva. Ci stiamo confrontando con gli organi nazionali, sicuramente saremo presenti a questa competizione per rappresentare Siena con un senese” , aveva chiarito Stefano Scaramelli, capogruppo del partito in consiglio regionale, che aveva aggiunto “il territorio, a mio avviso, deve essere rappresentato da qualcuno che proviene da qui, abbiamo grandi personalità in grado di poterla rappresentarci” . I distinguo all’interno del centrosinistra erano emersi anche con formazioni come Europa Verde: gli ecologisti avevano aperto ad un tavolo con gli alleati ma avevano chiuso alla candidatura del segretario dei dem. “Speriamo di poter dialogare con il Pd ma non auspichiamo che il nome del candidato sia quello di Enrico Letta. Siena si merita una persona senese, radicata nel territorio e che porti in primis le richieste della nostra città e della nostra provincia a Roma”, lo aveva detto Ginevra La Russa, coordinatrice provinciale di Europa Verde Siena.