“Siena ha mantenuto un virtuosismo: l’ospedale è stato capace, fin dalla prima ondata di marzo 2020, di controllare e monitorare tutte le persone che si sono ammalate con il coronavirus e che potevano avere traumi post-covid. Tutto questo è avvenuto nonostante la crescita esponenziale del numero dei pazienti covid ricoverati alle Scotte. La nostra è stata una mappatura molto importante“. Così la professoressa Elena Bargagli, medico di Malattie dell’apparato respiratorio impegnata in area Covid al policlinico senese, mentre parla del follow-up pneumologico fatto verso tutte quelle persone che sono state in degenza a causa del Sars-Cov 2. Con la decrescita dei ricoveri in area covid Bargagli si è potuta dedicare anche a questa fase, “non vi nego – spiega- che in certi momenti ci siamo dovuti focalizzare maggiormente sulla fase d’acuzie respiratoria che i pazienti subivano a causa di questa malattia. Adesso però possiamo continuare con la gestione del follow-up. La polmonite interstiziale – prosegue- sembra lasciare degli esiti molto persistenti che possono durare anche fino ad un anno”. Bargagli ha poi commentato la notizia, diffusa dall’Aou senese, che il policlinico, in seguito alla diminuzione dei ricoveri covid, si è mosso per organizzare la riattivazione di posti letto e l’incremento di attività chirurgiche e ambulatoriali. “E’ un fatto positivo ed un atto dovuto verso i pazienti non covid che attendono di essere curati”, conclude.
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