Toscana

Petardi e “botti”, le raccomandazioni del Comune: appello alla sensibilità e alla responsabilità

Acquistare i prodotti esclusivamente nei rivenditori autorizzati, non raccogliere artifici rinvenuti, non affidare a minori i prodotti, accendere i botti in zone isolate e comunque a debita distanza dalle persone e dagli animali.

Sono le raccomandazioni da parte del comune di Siena in vista delle festività natalizie e del Capodanno in città per l’utilizzo di petardi e “botti”, in modo da tutelare cittadini, residenti, turisti, oltre che gli animali domestici e di affezione, senza dimenticare i beni artistici e architettonici del centro storico di Siena, patrimonio Unesco.

Le amministrazioni comunal, in base alle vigente normativa, non hanno la possibilità di vietare, in via generale ed assoluta, la vendita sul proprio territorio di artifici pirotecnici da parte degli esercizi commerciali a ciò abilitati, quando si tratti di prodotti per i quali è consentita la commercializzazione al pubblico, purché siano rispettate ed osservate le modalità prescritte per la vendita, né di vietarne, in qualsiasi modo, il corretto impiego. In relazione al rumore derivante dall’utilizzo di materiale pirotecnico, gli animali domestici e di affezione potrebbero essere, loro malgrado, sottoposti a periodi di stress e di disagio comportamentale, con conseguenti criticità per la circolazione veicolare e pedonale, quando ciò si verifichi in luogo pubblico o aperto al pubblico.

Il vigente “Regolamento di polizia municipale” all’articolo 5 (““Atti vietati su suolo pubblico”) vieta tuttavia “di eseguire giochi che possano creare disturbo alla viabilità, danno o molestia alle persone o animali o comunque deteriorare immobili o cose” e indica tra tali giochi lo scoppio di petardi. L’accensione ed il lancio di fuochi d’artificio e di petardi, lo scoppio di bombette, mortaretti e il lancio di razzi è sempre causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini, soprattutto per l’uso incontrollato da parte di quanti non rispettano le precauzioni minime d’utilizzo e per la presenza di minori. Il comune di Siena, da sempre, ha manifestato la propria volontà e perseguito il fine di tutelare l’incolumità dei cittadini, anche attraverso le attività di prevenzione e informazione svolte dalla Polizia Municipale e dalle altre forze dell’ordine. Per questo l’amministrazione comunale, attenta alla tutela della sicurezza e della pubblica incolumità, ritiene di fare appello al senso di responsabilità individuale e alla sensibilità collettiva, affinché ciascuno sia pienamente consapevole delle conseguenze che tale comportamento può avere per la sicurezza propria, degli altri, degli animali domestici e per i danneggiamenti agli edifici, nonché i pericolo d’incendio.

Da qui le raccomandazioni specifiche del comune di Siena. In particolare quella di acquistare i prodotti esclusivamente presso i rivenditori autorizzati, assicurandosi preventivamente che siano muniti della specifica dicitura attestante la possibilità di commercializzazione al pubblico, ricordando che solo ed esclusivamente gli artifici cosiddetti “declassificati” devono intendersi di libero commercio (sussistendo per il rivenditore il solo obbligo della titolarità l’autorizzazione alla vendita e non quello della specifica autorizzazione di Polizia); quella di non raccogliere eventuali artifici rinvenuti che potrebbero essere inesplosi. Quindi la raccomandazione di non affidare a minori prodotti che, anche se non siano a loro espressamente vietati, richiedano una certa perizia nel loro impiego o comportino comunque un sia pur minimo livello di pericolo in caso di utilizzo maldestro; giova ricordare che i prodotti di libera vendita non possono essere considerati “giocattoli” e la loro commercializzazione è vietata ad un pubblico di età inferiore agli anni 14. Infine di accendere i botti in zone isolate e comunque a debita distanza dalle persone e dagli animali, evitando tassativamente le aree che risultino non idonee e nelle quali l’esplosione del prodotto pirico potrebbe ingenerare pericolo di incendi.

marco crimi

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