“Io ho lavorato in questo territorio e conosco l’ambiente e so quale è la presenza di persone che cercano di fare i loro “affari” qui. Occorre essere attenti ma so che i magistrati hanno la lente puntata su questi fenomeni”.
La prima volta di Pietro Grasso, senatore di Leu ed ex magistrato per anni impegnanti nella lotta alla criminalità organizzata, nella tenuta di Suvignano inizia con un appello alle istituzioni e alla cittadinanza locale: non va abbassata la guardia sulle infiltrazioni criminali. “La mafia di adesso è sensibile e silenziosa. Suvignano è un esempio: dobbiamo essere vigili ed attenti. I soldi sporchi possono fare il male dell’economia locale e delle imprese”, spiega.
A Suvignano Grasso ha presentato il suo nuovo libro “Paolo Borsellino parla ai ragazzi” in un’iniziativa che conclude i campi della legalità Suvignano #benecomune” organizzati da Arci Toscana nella struttura nel comune di Monteroni d’Arbia. L’intervento dell’ex presidente del Senato parte però con un ricordo del suo primo incontro con l’altro eroe dell’antimafia: Giovanni Falcone
Naturalmente però Grasso passa poi a parlare di Borsellino. “Ho scritto questo libro per dare una sua immaginerò inedita ai ragazzi- prosegue-. Abbiamo in mente la sua immagine dopo la morte di Falcone fatta di tristezza, rabbia e sofferenza per la morte dell’amico e collega. Io ho conosciuto un Borsellino diverso: gioviale, simpatico, pronto allo scherzo e alle battute con i colleghi.”. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Chi erano allora per Grasso questi giudici? “Non voglio cavalcare il mito dei supereroi che risolvono i problemi. Erano persone normali ma eccezionali per l’impegno ed il coraggio”
Per il politico siciliano i due “sono dei simboli da imitare – sottolinea-. Dobbiamo continuare a dargli memoria per un avere futuro migliore”. Grasso si rivolge poi ai giovani, “che saranno la nuova classe dirigente” e che “dovranno sapere quanto è importante superare le difficoltà e rialzarsi”.
Verso di loro l’avvertimento è chiaro: fate attenzione, quando la tv racconta la criminalità organizzata con le serie e con le fiction. “Purtroppo vengono fuori anche eroi negativi, assolutamente deleteri, che attraggono per il loro carisma e per il loro potere. Dobbiamo saper dare qualcosa di diverso, quel potere genera sangue e non dà felicità.”. Ancora Grasso: “I ministeri della giustizia e dell’istruzione nel tempo non hanno avuto abbastanza risorse, sono state sempre le Cenerentole della politica. Dobbiamo cambiare”
La chiosa infine è sulla cronaca politica, in particolare sul Ddl Zan. “Penso che si possa trovare anche in Parlamento l’unione di intenti e rimettersi ad un tavolo per lavorare su una legge che possa trovare un consenso più largo. Dobbiamo rimetterci a lavorare: questa è una legge attesa dai cittadini. Se non ci fosse la possibilità di trovare un accordo a livello parlamentare ben venga la proposta di iniziativa popolare”, conclude Grasso.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi