Forte incremento nel corso del 2021 dei reati di sfruttamento sessuale dei minori e di adescamento online: sono stati eseguiti 137 arresti (+98,5% rispetto ai 69 dell’anno precedente e +127% rispetto al 2019, pre pandemia) e indagate 1.400 persone (+17,1%, erano state 1.192 nel 2020). E’ quanto emerge dal consuntivo di dodici mesi di attività della Polizia postale e delle comunicazioni.
Nello stesso arco di tempo, i casi complessivamente trattati dal Cncpo, il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online, sono stati 5.515 (il 70% in più rispetto all’anno precedente e il 295% in più rispetto al 2019): le perquisizioni eseguite nel 2021 sono state oltre 1.400, l’87% in più dell’anno prima; 280.106 (+30,2%) i Gb di materiale sequestrato. Sul fronte della prevenzione, sono stati monitorati oltre 29 mila siti web, 2.539 dei quali, risultati di carattere pedopornografico, sono stati oscurati mediante l’inserimento nella black list istituita ai sensi della legge 38/2006.
Nell’ambito dei reati contro la persona commessi sempre attraverso la rete, rilevante è l’aumento dei fenomeni di sextortion (984, il 54% in più rispetto al 2020) e revenge porn (225, il 78% in più) con oltre 500 casi trattati e 190 autori di reato denunciati. In crescita (+23%) anche i reati di stalking. Nel complesso per reati contro la persona commessi sul web sono state deferite all’autorità giudiziaria oltre 1.400 persone.
La Polizia postale e delle comunicazioni impegnata nel contrasto al fenomeno del cosiddetto ‘cyberterrorismo’, ed in generale dell’estremismo in rete, ha vagliato oltre 117 mila spazi web oggetto di approfondimento investigativo: tra questi, 1.095 sono risultati caratterizzati da contenuti illeciti, che hanno determinato in 471 casi l’oscuramento.
Trentanove in tutto le persone ritenute responsabili di attività di propaganda jihadista (3), ovvero legate all’estremismo di destra (29) o a movimenti anarchici (7), mentre nell’ambito dei movimenti riconducibili alla complessa galassia dei movimenti no vax e no green pass sono state denunciate 101 persone..
La grave emergenza socio-sanitaria, accompagnata dalle restrizioni introdotte dal governo per contrastare la diffusione del virus, ha orientato infatti una specifica attività di monitoraggio informativo dei canali e dei gruppi all’interno delle varie piattaforme di comunicazione online, “per l’individuazione precoce di eventi ovvero manifestazioni di piazza non autorizzate: oltre 300 i canali su piattaforme di messaggistica e gli spazi web oggetto di monitoraggio”. Diverse le indagini che hanno portato alla denuncia in tutto di 86 persone per reati quali il falso, la frode informatica, in un caso con 15 persone protagoniste di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla produzione di certificazioni false mediante violazione dei sistemi informatici sanitari.
Continua a crescere il fatturato del ‘financial cybercrime’. Secondo il bilancio dell’attività della Polizia postale e delle comunicazioni, nel 2021 si sono registrati ben 126 attacchi informatici ai sistemi finanziari di grandi e medie imprese, per un ammontare complessivo di oltre 36 milioni di euro sottratti illecitamente mediante complesse frodi telematiche; 17 di questi milioni sono stati recuperati proprio grazie al tempestivo intervento della Polizia postale.
Secondo gli investigatori, “gli attacchi al mondo dell’impresa mediante frodi basate su tecniche di social engineering risultano particolarmente condizionati dalla pandemia in corso, soprattutto per l’utilizzo diffuso di sistemi di comunicazione per la gestione economica da remoto, conseguenti all’adozione su larga scala di processi di smart-working”.
Anche in merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing – tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari – si rileva un sensibile aumento dei casi trattati dalla Specialità (+27%) per un totale di oltre 18 mila reati di furto di credenziali per accesso ai sistemi di home banking, di numeri di carte di credito, di chiavi private di wallet di cryptovalute: 781 le persone denunciate. Le indagini riguardanti il fenomeno delle truffe online in materia di e-commerce ovvero nell’ambito di piattaforme per l’offerta di beni e servizi, hanno consentito infine l’individuazione di oltre 3.200 presunti autori deferiti all’autorità giudiziaria.