E’ agli ultimi ritocchi (e dunque pronto ad entrare in attività) il percorso pre-triage allestito a Montepulciano, agli ospedali riuniti della Valdichiana – Nottola, nell’ambito delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus decise dall’azienda Usl Toscana sud est.
Ad illustrare il percorso, che si articola su due tende posizionate all’esterno del pronto soccorso e fornite dalla Protezione Civile in collaborazione con il volontariato, Luciano Francesconi, direttore dell’unità Medicina e Chirurgia di accettazione e d’urgenza, e Rosa La Mantia, direttrice del presidio ospedaliero aziendale; presenti anche il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini, presidente della Società della Salute Amiata Senese e Valdorcia – Valdichiana senese, e, in rappresentanza della Regione Toscana, il consigliere Stefano Scaramelli, presidente della terza commissione, sanità e politiche sociali.
Come hanno chiaramente spiegato i due medici, qualsiasi utente si presenti (spontaneamente o anche trasportato per urgenza) al pronto soccorso, sarà accolto dalla postazione infermieristica in servizio nella prima tenda del pre-triage; si tratta di personale specializzato a cui sono state impartite chiare disposizioni di comportamento. Qui, utilizzando vari parametri, sarà effettuata la selezione che consentirà di distinguere tra casi estranei alla patologia da coronavirus, casi dubbi (che, in presenza di sintomi influenzali, saranno invitati a fare rientro alla propria abitazione ed a mettersi in contatto con il proprio medico di famiglia), e casi sospetti. Questi ultimi saranno trasferiti nella seconda tenda dove aspetteranno, in ambiente isolato, l’arrivo dell’autoambulanza che li condurrà in uno dei tre ospedali dell’area dotati di reparti di malattie infettive (e cioè Arezzo, Grosseto e Siena).
“L’obiettivo che tassativamente si persegue – hanno affermato Francesconi e La Mantia – è tenere fuori dall’ospedale il rischio di infezioni; la sindrome è virale, la strategia è ridurre al minimo il numero dei contatti e dunque dei possibili contagiati”. Hanno poi precisato che a Nottola non si fanno “tamponi”, neanche a richiesta ed aggiunto che in queste giornate l’affluenza è nella norma, senza indizi di psicosi.
Alle stesse esigenze risponde il check-point istituito all’ingresso dell’ospedale: i visitatori vengono accolti, sottoposti ad una serie di domande standard che consentono di verificarne la potenziale pericolosità e viene loro fornito il disinfettante per le mani.
E’ stato ribadito che chi accusi sintomi riconducibili ad una forma influenzale non si deve presentare al pronto soccorso ma rivolgersi al proprio medico curante che decide il percorso più idoneo. “Il territorio deve essere parte attiva del processo” è stato affermato.
I percorsi pre-triage, al pari dei check-point, si stanno allestendo in tutti e 13 gli ospedali dell’azienda Toscana sud est ed entro un paio di giorni dovrebbe essere tutti operativi.
“E’ stata una settimana molto intensa – ha detto il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini – sia a livello comunale sia di area. Si sono succeduti una serie di contatti e confronti con tutte le Istituzioni, a partire dalle scuole del territorio fino alla Prefettura, alla presidenza della Regione Toscana e alla direzione generale della Asl. C’è un evidente impegno corale per fronteggiare questo allarme, le misure sanitarie sono ovviamente le più importanti, proseguiamo con la massima attenzione, mi sembra che il problema sia stato affrontato nella maniera giusta, senza né sottovalutazione né esagerazioni o, addirittura, psicosi. Speriamo, naturalmente, di non dover adottare provvedimenti più restrittivi”.
Stefano Scaramelli ha detto: “Un forte ringraziamento va a tutti coloro che in queste ore sono al lavoro e non si sottraggono mai ai propri impegni: i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, i volontari che sono sempre in prima linea, di giorno e di notte. Positivo che siano stati completati in tempi rapidi ed entrati in funzione da subito i locali del nuovo pronto soccorso di Nottola. Con cinque postazioni ad alta intensità, il presidio ad elevata automazione, i nuovi spazi e locali del Pronto Soccorso contribuiranno a dare migliori e più efficienti risposte al bisogno di salute di tutti. Una scelta di buon senso quella di rendere subito operativa la nuova area del pronto soccorso, soprattutto nella fase emergenziale che stiamo vivendo, senza attendere il rito del taglio del nastro”.
PROTEZIONE CIVILE Il coordinamento del volontariato di Protezione Civile della provincia di Siena sta attivamente partecipando alla lotta contro il nuovo coronavirus. Questo all’interno del meccanismo di emergenza dichiarato lo scorso 31 gennaio con la supervisione di Provincia e Regione Toscana e delle rispettive funzioni sanità.
Come pianificato da giorni, i volontari hanno installato questa mattina quattro tende pneumatiche quattro archi nei pronto soccorso degli ospedali di Campostaggia, Abbadia San Salvatore e Nottola. In questo ultimo nosocomio è stata allestita anche una seconda tenda logistica per i casi conclamati. Prevista nelle prossime ore anche il posizionamento di una ulteriore tenda all’ingresso dell’ospedale di Siena con funzioni di check point.
“Il volontariato di Protezione Civile – dice il coordinatore Ezio Sabatini – si sta rivelando, come sempre, una risorsa per la comunità locale”. In questa occasione lo sforzo è particolarmente intenso in quanto “sono ben sei le tende impiegate su quattro siti senza intaccare le risorse strategiche degli enti e mantenendo una ulteriore riserva che possa essere impiegata nel caso di emergenze di altro tipo”.
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