Toscana

Radicondoli dedica una retrospettiva a Sergio Pacini

Raccontare la figura di Sergio Pacini in occasione del centenario della sua nascita con un percorso espositivo che starà aperto per oltre un mese a Radicondoli presso la Sala Mostre “Sergio Pacini” in via Gazzei, nel cuore del borgo nel centro della Toscana

E’ questa la finalità della mostra “Portatori” che vedrà esposte 28 opere dell’artista radicondolese, nato proprio qui nel 1923, il 13 aprile, e scomparso nel 1982, il 26 ottobre. Le opere sono state selezionate tra i quadri presenti nelle case di Radicondoli: elemento che qualifica la socialità e i rapporti in cui nasce e cresce l’arte di Pacini. Taglio del nastro, sabato 15 aprile alle 18.

Dietro il titolo “Portatori”, che è stato scelto per la mostra, un aneddoto. “Era diventata una parola ricorrente nei discorsi del mio babbo – racconta Umberto Pacini nel catalogo – Il significato era di una persona che secondo lui, fra il serio e lo scherzo, gli portava iella quando giocava”. Con la mostra di Pacini, anche la ristrutturazione delle sale mostre a cura del Comune. Sono arrivate dunque nuove tinteggiature, nuovo impianto luci adatto alle esposizioni, WiFi, tende oscuranti e strutture espositive che permettono di avere una maggior superficie per sostenere le opere con l’obiettivo di evitare l’uso di chiodi sulle pareti.

“Sergio Pacini dipingeva con delicatezza ed amore e con lo stesso sentimento offriva in maniera gratuita le sue opere agli amici ed ai suoi compaesani, quasi tutti i radicondolesi hanno in casa un suo dipinto – fa notare Luca Moda, vicesindaco e assessore alla Cultura – Nelle sue opere si riscontra sempre ed in maniera evidente quel senso di appartenenza a questo borgo e alla sua gente. Tanti sono gli scorci dei nostri vicoli che lui ha dipinto con cura e pregevole tratto cromatico, così come le tante figure di personaggi storici di Radicondoli intenti nel loro quotidiano operare. La sua vita è stata un modello da imitare e presentare anche ai ragazzi di oggi che devono crescere e mantenere quel senso di creatività, di socialità e di appartenenza a questo territorio per valorizzare e migliorare sempre più il nostro vivere”.

marco crimi

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