Toscana

Ranza, la Uilpa PP: “Cresce il contagio da covid in carcere, servono misure contro la diffusione”

Nel carcere di Ranza “si registra un drastico aumento di casi di positività tra i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria”. A dare l’allarme è e Pellegrino Stefano Sorice, coordinatore territoriale Uilpa Pp di San Gimignano che parla di una “realtà drammatica” vissuta nelle ultime settimane nell’istituto penitenziario. “Anche se in linea con le vaccinazioni, la situazione peggiora quotidianamente, tanto che, in via emergenziale, oltre la sezione già predisposta, è stato adibito un ulteriore reparto per l’isolamento dei detenuti positivi al covid-19-continua Sorice-. Si riduce ulteriormente il numero di poliziotti penitenziari attualmente in servizio, tanto che la Uilpa Pp ha chiesto alla direzione dell’istituto di farsi promotore di una richiesta di supporto operativo temporaneo per riuscire a garantire i diritti della polizia penitenziaria e la sicurezza” prosegue. “In aggiunta l’inefficacia del decreto festività che, come già denunciato, non si è occupato affatto della consequenziale crescita sostenuta dei casi di positività nelle carceri, luogo chiuso per definizione, ma pure sovraffollato e nel quale gli assembramenti sono istituzionalizzati – dice il rappresentante sindacale-. Niente green pass per utenza e visitatori, niente mascherine Ffp2 obbligatorie; insomma, niente di niente”. Con la fine delle festività natalizie “si avvicina la ripresa delle attività scolastiche e trattamentali che potrebbero far balzare ulteriormente i contagi-sottolinea-. Un esempio infatti sono le feste di laurea di alcuni detenuti ed eventi vari organizzati all’interno dell’istituto nella prima metà di dicembre a seguito dei quali si sono registrati alcuni dei casi di positività”. Il sindacato chiede quindi “chiede che vengano presi provvedimenti ad hoc per contrastare la diffusione del virus, il supporto operativo temporaneo da parte di altri istituti penitenziari e che, almeno per un po’ di tempo, vengano sospese tutte le attività all’interno dell’istituto penitenziario di San Gimignano”.

marco crimi

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