“Ho difficoltà di non sorridere rispetto a certi interventi, tutti prevedibili, in successione. sembrate le sorelle Bandiera”, attacca a spron battuto il sindaco Luigi De Mossi durante la discussione sul rendiconto di gestione che è stato approvato dal consiglio comunale.
De Mossi ha risposto agli interventi dei consiglieri del Pd, Bruno Valentini e Alessandro Masi, e a quello di Pierluigi Piccini, Per Siena. “Abbiamo avuto in eredità un debito trentennale di dieci milioni di euro e impiegheremo le risorse per togliere i debiti dalle spalle dei cittadini”. Intervistato da Siena News De Mossi replica: “Quando si parla di bilancio servirebbe una competenza che mi pare che chi ha parlato non ce l’ha. Il nostro bilancio è totalmente in ordine”, così De Mossi respinge le accuse. “Dall’anno prossimo l’esercizio è perfettamente in attivo. Non bisogna fare politica ma limitarsi solo a discorsi tecnici”.
Dalle accuse del sindaco si smarca subito Pierluigi Piccini, Per Siena. “Non mi sento parte della sua risposta. Come al solito si è sparato nel mucchio. Il sindaco non si è reso conto che nel 2001, quando ho lasciato, Fondazione Monte dei Paschi valeva 11 miliardi di euro”, Piccini aggiunge: “Questo è un Comune ricco e pieno di soldi che non riesce a spendere in un momento di crisi economica”. Critico anche Alessandro Masi, consigliere del Pd. “Nel rapporto entrate – spese si registra un sostanziale immobilizzo del Comune. Abbiamo rappresentato la nostra preoccupazione, pur comprendendo la difficoltà causate dal covid e dando atto al lavoro fatto da palazzo Pubblico e dipendenti”. Per Masi però “manca un investimento, un ritorno sulla città”, spiega
A spiegare il rendiconto di gestione è stato l’assessore al bilancio Luciano Fazzi.”Il Comune di Siena ha presentato la certificazione – ha informato l’assessore – dimostrando che dei 12milioni ricevuti confluivano in avanzo vincolato solo 829mila euro destinati al finanziamento per 32mila euro alla sanificazione dei seggi elettorali, 145mila in buoni taxi emergenza Covid, 34.300 per gli straordinari dei vigili urbani, 44.800 per spese di sanificazione, e 572mila per bonus alimentari. Il riparto delle risorse previste per il 2021 (che saranno circa 1/3 di quelle erogate nel 2020) saranno ripartite anche tenendo conto dell’utilizzo delle somme erogate nel corso del 2020: chi ha somme ingenti confluite in avanzo dovrebbe ricevere meno rispetto a chi, come il Comune di Siena, ha utilizzato praticamente tutte le somme ricevute>”.
Il problema legato alla difficoltà della rendicontazione è legato al fatto che “in realtà le regole sul corretto utilizzo delle risorse ricevute si è saputa solo a novembre 2020 quando sono uscite le prime bozze della certificazione, ma ormai le risorse erano state quasi completamente utilizzate: basti pensare che le manovre autonome deliberate dai singoli enti (riduzioni o annullamento di entrate) sono poi state riconosciute solo in parte, ma tutto questo è stato chiarito solo a giochi fatti”.
“Nonostante il covid il rendiconto presenta dei risultati interessanti -esordisce così-.Il risultato della gestione 2020 chiude con un risultato negativo di 6milioni e 500mila euro migliorando il risultato di amministrazione 2019 di 600mila euro. Questo sta a significare che la gestione 2020 è stata in grado di recuperare la quota di disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui applicata al bilancio di previsione 2020 di poco più di 300mila euro. Ad oggi il Comune di Siena ha recuperato il disavanzo da riaccertamento dei residui in eccedenza rispetto al piano trentennale per un milione e 4oomila euro”.
“Le quote accantonate del risultato di amministrazione sono formate oltre che dal FCDE dall’accantonamento per fondo contenzioso incrementato ad euro 2milioni e 700mila; dall’indennità di fine mandato del Sindaco pari ad 15mila euro; dall’accantonamento per rinnovi contrattuali del personale dipendente per 944mila euro. La Direzione Risorse ha ritenuto opportuno eliminare l’accantonamento del fondo rischi di 300mila euro per l’eventuale insussistenza di rimborsi delle spese arretrate per la gestione degli uffici giudiziari. Tale eliminazione deriva dall’azzeramento di tutti i residui attivi che erano stati conservati al 31 dicembre 2019. Il Comune notificherà a breve apposita ingiunzione volta al recupero di quanto effettivamente dovuto dal Ministero di Giustizia al fine di recuperare in via giudiziaria il credito vantato pari a circa 4 milioni di euro. Le quote vincolate ammontano ad euro 14.766.615,24 e sono in calo rispetto a quelle presenti nel risultato di amministrazione 2019 che erano di euro 16milioni e 800mila. “Ciò significa – ha evidenziato Fazzi – un migliore utilizzo delle risorse con specifico vincolo di destinazione”.
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