“Il mio auspicio è che si possa dare vita ad una mostra più ampia e completa sull’oreficeria senese del 14esimo secolo. Un’esposizione che ancora non è mai stata fatta in città. Il nostro territorio è stato la patria, nel Medioevo, almeno nel panorama europeo, degli ori, gli argenti e gli smaltati che venivano prodotti dai maestri delle antiche botteghe”. Lo dice Don Enrico Grassini, direttore dell’Ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi, a margine della conferenza sul ritrovamento del reliquiario di San Galgano e di altre 9 opere appartenute all’Arcidiocesi di Siena. Quale sarà il futuro di questi preziosi oggetti che sono stati ritrovati dopo oltre 30 anni? “Con molta probabilità le reliquie saranno esposte ai Musei Vaticani, anche come gesto di gratitudine per il lavoro che avranno condotto. Dopo toccherà a Siena con una mostra temporanea – prosegue-. Questa è un’occasione per rilanciare una sano turismo culturale con una bella esposizione”. Sulla stessa linea d’onda di Grassini si trova anche l’Arcivescovo di Siena, il cardinale Augusto Paolo Lojudice. “Direi proprio di farla, anche se non entro nei dettagli dei tempi, dell’organizzazione e della collaborazione con le istituzioni. Non mancheranno le occasioni e si è creato un dialogo con Sovraintendenza, con i vari Comuni della provincia. Ci si dovrà dare solamente del tempo per progettare il tutto”