“Non voglio soldi, non voglio case, voglio patteggiare e pulirmi…”. E’ una delle frasi pronunciate da Marysthell Polanco in un audio del 2014 che la procura di Milano ha acquisito di recente, con una rogatoria in Svizzera, e che chiede venga ammesso come prova nel processo su Ruby ter. Una testimonianza che certifica l’intenzione della Polanco, manifestata da tempo, di raccontare la verità sulle ‘cene eleganti’ nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore. Si tratta di un audio, ancora da trascrivere, in cui la Polanco parla con il suo ex avvocato. “Nell’audio del 2014, di cui chiederò la trascrizione, non ammette nulla ma manifesta l’intenzione di patteggiare. Lei è assolutamente coerente e non ha cambiato versione, tanto che nello stesso periodo invia anche una lettera alla Boccassini, titolare dell’inchiesta, con cui chiede di essere ascoltata dai magistrati”, spiega l’avvocato Paolo Cassamagnaghi che difende l’ex modella da un anno. Un incontro con i pm che non avverrà perché “la Polanco resta incinta”. La possibilità di patteggiare sfuma e ora l’ex modella, imputata per corruzione e falsa testimonianza, è pronta a dire la verità “e la dirà in tribunale, per la prima volta”, assicura il difensore. Una promessa che ha fatto lei stessa davanti ai cronisti al termine dell’udienza del 15 aprile scorso. Ma ci vorrà ancora tempo: dopo la fase iniziale, solo in questa fase entra nel vivo il processo che vede protagonista Silvio Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari, e altri 28 imputati. La procura, rappresentata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luca Gaglio, ha chiesto in aula la produzione delle prove. Oltre all’audio della Polanco, si chiede l’ammissione di “intercettazioni che fanno parte già di una perizia, produzioni documentali da perquisizioni e documenti audio video rinvenuti nei telefoni sequestrati alle imputate, oltre a una lista teste e alla perizia di Siena”. Gaglio e Siciliano hanno dunque chiesto anche che ‘entrino’ nel processo le intercettazioni acquisite dalla Procura di Siena nel procedimento a carico del pianista di Arcore Danilo Mariani. L’avvocato Federico Cecconi, legale di Berlusconi, sottolinea come si tratti di “una sintesi di quanto contenuto in sei faldoni, rispetto ai quali vedo problemi importanti rispetto a tabulati, riferimenti ad articoli di stampa, al contenuto estrapolato da dispositivi telefonici, per i quali ho bisogno di un congruo tempo”. Parole condivise dai difensori degli altri imputati. L’udienza è stata rinviata per i termini a difesa al prossimo 1 luglio.Â