La lunghezza delle liste di attesa nel settore della sanità pubblica è uno dei problemi più gravi che affligge il nostro sistema sanitario. E la Toscana non fa eccezione. Sicuramente non è un problema di carenza di attrezzature: secondo i dati provenienti dallo Health at a Glance, uno studio commissionato dall’Ocse, l’Italia ha un rapporto di macchinari per abitante che è doppio rispetto alla Germania e triplo se paragonato alla Gran Bretagna. La stessa Regione Toscana dispone della maggior quantità di apparecchiature per risonanze magnetiche e tomografie computerizzate (TC), sia in rapporto ai propri abitanti che in assoluto.
“Liste di attesa troppo lunghe”, ammette l’assessore alla Sanità Stefania Saccardi
Nonostante l’abbondanza di macchinari,le liste di attesa restano però in molti casi estremamente lunghe – anche se con sensibili differenze fra le diverse aziende sanitarie locali – causando notevoli disagi ai cittadini, che si vedono sempre più spesso costretti a ricorrere alle cure dei professionisti del settore privato. “Quello dei tempi di attesa per visite ed esami è un tema complesso ed è una delle maggiori criticità per tutti i sistemi sanitari occidentali. Anche in Toscana, malgrado gli investimenti sostenuti e le numerose azioni messe in atto, il problema persiste”, ammette l’assessore alla Sanità della Regione Toscana Stefania Saccardi. “In questi mesi di studio approfondito, coadiuvati dal MeS, il Laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, e dall’Agenzia regionale di sanità, abbiamo individuato soluzioni che riteniamo possano essere efficaci”.
Le soluzioni della Giunta regionale
Per prima cosa, la Regione ha deciso di distinguere le prestazioni da erogare fra “primi contatti” e controlli periodici successivi. Nel primo caso è indispensabile la tempestività, al fine di intraprendere al più presto il corretto percorso terapeutico. Nel secondo, invece, le visite potranno essere programmate nel tempo secondo le necessità del singolo paziente. I controlli periodici, inoltre, saranno sotto la responsabilità diretta di chi eroga le prestazioni stesse. Infine, per le patologie croniche e in ambito materno-infantile il paziente verrà assegnato ad un medico di riferimento, allo scopo di assicurare la continuità del percorso di cura.
Per quanto riguarda i pazienti oncologici toscani (che ad oggi sono circa 100 mila), l’accesso alla sorveglianza clinica dopo il trattamento sarà gestito da un Punto servizi dedicato, che sarà attivato all’interno delle stesse strutture oncologiche. Visite ed esami non dovranno, quindi, più essere prenotati dai cittadini, ma sarà il Punto servizi a provvedere in tal senso.
Importanti novità saranno introdotte anche dal punto di vista strutturale: il piano ICT di Estar (l’ente di supporto tecnico-amministrativo regionale) prevede la predisposizione di una nuova ed unica piattaforma informatica per la prenotazione di visite ed esami, valida sia per i medici di medicina generale che per gli specialisti, che andrà a sostituire i centri unici di prenotazione – i cosiddetti Cup – delle diverse ASL toscane. Prevista anche la possibilità di prenotazione via web.
Ad ogni modo, le attività ambulatoriali – di qualsiasi tipo esse siano – dovranno svolgersi nel rispetto del criterio della priorità clinica (verranno introdotti quattro codici di prenotazione della prestazione: urgente, breve, differibile e programmabile) e non si baseranno più sul criterio del tempo di prenotazione. Per le richieste urgenti e brevi verrà implementato il concetto di fast track di accesso, anche con l’ausilio di sistemi telefonici o telematici dedicati.
I tempi della riforma
Ai direttori generali delle ASL toscane sono già stati assegnati – attraverso la delibera del 5 luglio scorso della Giunta regionale – i nuovi obiettivi per la gestione delle liste di attesa, ed è stato stanziato un fondo da un milione di euro per la riorganizzazione del sistema di prenotazione e la ristrutturazione delle agende. Tutte le nuove misure entreranno in vigore entro la fine del 2016: “Ad un anno esatto dall’entrata in vigore della riforma del sistema sanitario regionale”, ha assicurato l’assessore Saccardi.