“Il personale sanitario non è un accolita di santi: siamo una comunità di professionisti che nello svolgimento del loro lavoro sentono il mandato etico della cura.
E tuttavia di lavoro si tratta. Temporeggiare sui temi della depenalizzazione dell’atto medico al fine di evitare il costo ed il peso psicologico della medicina difensiva, nicchiare sul necessario sblocco del tetto di spesa per le assunzioni di nuovi professionisti, non ottemperare agli adeguati strumenti di incentivo per trattenerli nel sistema sanitario nazionale anzi, invitarli di fatto ad uscirne proponendo per loro un taglio retroattivo sulle pensioni è difendere il vostro e nostro diritto alle cure gratuite e universali?”.
Lo chiede in una lettera aperta alla cittadinanza il segretario di Anaoo Assomed di Nottola Francesco Carbone nel giorno dello sciopero nazionale di 24 ore indetto dal suo sindacato, da Cimo Fismed e Nursing Up.
“Caro cittadino, tu potresti avere dei disagi ma non correrai alcun rischio: sarai contrariato per i disservizi che questo evento potrà procurarti ma gli ospedali saranno aperti sempre per le urgenze. Il disagio di un giorno, i disservizi per un atto di protesta legittima saranno niente rispetto ai disagi, ai disservizi, ai costi veri di un servizio sanitario pubblico smantellato dai continui tagli e dalla riduzione della sua capacità di attrazione dei giovani professionisti, i quali in massa ogni anno cercano spazi all’estero o nel privato”, prosegue Carbone.
“I grandi edifici ospedalieri, le tecnologie, i robot non serviranno a niente se dentro e dietro non ci saranno professionisti in grado di utilizzarli per la tua salute, garantendoti un diritto sancito dalla Costituzione e nei fatti declinato in una deriva sotterranea di privatizzazione”, continua.
“Se pensi, come noi, che il Ssn sia un incredibile risorsa economica e di civiltà e che i professionisti che ne assicurano la funzione abbiano diritto al riconoscimento della grande responsabilità che affrontano ogni giorno, prendendosi cura di te, dei tuoi cari, appoggiaci e scendi nelle piazze virtuali con noi”, si legge ancora