Toscana

Santa Maria della Scala, il Comune mette fine al rapporto con Opera

La parola “fine” al rapporto tra il Comune e Opera Laboratori per la gestione dei servizi al Santa Maria della Scala sarebbe stata messa con una Pec che Palazzo Pubblico avrebbe inviato nella giornata di oggi all’azienda che gestisce il sistema museale della città. Il contenuto della Pec non lascerebbe spazio ad alcun dubbio: vi sarebbe infatti manifestata l’intenzione del Comune di non rinnovare la convenzione, dopo la scadenza di febbraio. Curiosamente, sarebbe arrivata 24 ore dopo che, sull’Albo Pretorio, è stata resa nota la delibera con cui la giunta De Mossi e Opera hanno prorogato il loro accordo per la gestione della biglietteria del Complesso fino al 9 febbraio. La partita del Santa Maria però sembra essere arrivata ad una svolta. Da tempo, lo ricordiamo, il Comune aveva reso note le sue posizioni sul futuro del museo. Due adesso potrebbero essere le opzioni per decretare il futuro della gestione dei servizi dell’Antico Ospedale: il bando o la gestione diretta. Se si avverasse la prima delle ipotesi allora Opera potrebbe essere ancora in gioco e si potrebbe aggiudicare la gara. Intanto resta alla finestra una realtà come quella di Siena Parcheggi verso cui il sindaco aveva speso parole chiare. “Non credo che la bigliettazione, la gestione del bookshop e del bar non possano essere gestiti da una società così importante” , aveva affermato De Mossi in un intervento nello scorso marzo. Parlando di mostre invece il primo cittadino continua a non nascondere il suo feeling nei confronti di Vernice Progetti. “La mia idea è quella di avere un contatto sempre più ampio tra il Santa Maria della Scala e questa realtà . Quale interazione ci può essere se non con i vari enti artistici e culturali della città? Vernici Progetti crea attività di livello, abbiamo tutto l’interesse per ottenere una collaborazione”, aveva affermato questo qualche giorno fa. Al futuro prossimo del Santa Maria della Scala sarebbe naturalmente collegato strettamente quello dei numerosi dipendenti di Opera, peraltro tutti senesi.

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marco crimi

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