Siena Parcheggi, Vernice Progetti, “è questo l’interesse economico-culturale della città?” è la domanda che si pone Pietro Staderini, consigliere di Sena Civitas, in merito alla situazione futura del Complesso museale del Santa Maria della Scala.
Il sindaco di Siena Luigi De Mossi “sembra valutare seriamente questa “sua” ipotesi: cioè alla scadenza autunnale (9 novembre), non rinnovare per ulteriori 5 anni il contratto con Opera Laboratori”, ricorda Staderini che poi cita i dati di presenze e visite all’antico ospedale: “Opera Laboratori, nei quasi cinque anni trascorsi, nonostante il periodo di fermo per covid, abbinando i biglietti del Duomo/Museo dell’Opera con il Santa Maria della Scala, è riuscita a decuplicare gli ingressi al Santa Maria. Non basta: molti investimenti in strutture e servizi sono stati eseguiti con oneri a carico di Opera Laboratori- prosegue Staderini-. Questo senza voler considerare le molte assunzioni fatte di senesi, l’aver dato sede permanente a Siena per l’intero gruppo Opera Laboratori, con possibile crescita futura economico-occupazionale della componente promozionale-
Il consigliere si pone poi un secondo quesito: “E l’alternativa di Siena Parcheggi e Vernice Progetti quale potrebbe essere? Si badi bene, conosciamo le alte professionalità presenti in Vernice Progetti, ma un gruppo che ha esperienza pluridecennale in campo organizzativo-gestionale di grandi eventi culturali, che conta circa 1.000 dipendenti, ha certamente maggiori potenzialità complessive. E la Siena Parcheggi? Come potrebbe migliorare ad esempio il bookshop o la biglietteria che adesso utilizza lo stesso programma acquisti e gestione flussi turistici on line che utilizza i grandi musei internazionali?”, si chiede ancora Staderini.
“Per questo il sindaco dovrebbe spiegare i motivi per non rinnovare il contratto, in quale ambito si inserisce tale decisione e quale progetto ha in mente – conclude-. E’ fondamentale la trasparenza e la condivisione sia con il personale che vi lavora sia con la città e Sena Civitas chiede che la discussione avvenga prima di ogni cambiamento e non dopo, a cose fatte”.