“La revoca del comodato d’uso dei locali dell’Istituto danneggia come un fulmine a ciel sereno più di duecento studenti che hanno scelto la città di Siena non per la sua “movida” (ciò che forse qualche detrattore potrebbe insinuare), ma per il peso in prestigio culturale che l’Issm Rinaldo Franci e i suoi docenti hanno a livello nazionale”.
E ‘l’allarme contenuto nella lettera della Consulta degli studenti dell’istituto Franci, scritta e firmata dai 200 studenti del Conservatorio, che è stata indirizzata al sindaco di Siena Luigi De Mossi. Una delibera dello scorso consiglio comunale sancisce a revoca della concessione del comodato gratuito dei locali comunali al Conservatorio Franci per destinarli al Liceo Piccolomini
Per i conservatori, fanno notare i ragazzi: “la cui scelta è dettata infatti da criteri di prestigio dell’istituzione e, nel nostro specifico caso di giovani musicisti che intendono formarsi a livello professionale, dei singoli docenti. Questi non sono e non saranno dei semplici professori, ma dei veri e propri mentori che ci guideranno attraverso un percorso individuale in ciò che più di ogni altra cosa è importante per uno studente: la formazione artistica, appunto”.
Il rischio, per i membri della consulta, è di: “regalare alla città di Siena oltre duecento “sfollati”, che tra vari disagi di sorta, rischiano di dover ricominciare daccapo un nuovo percorso in un’altra città e soprattutto con un altro “mentore” ” , ed ancora “La maggior parte di noi studenti proviene da tutta Italia, e certamente non vogliamo andarcene da Siena che, ripetiamo, consideriamo oramai casa nostra. Noi studenti siamo parte attiva e linfa vitale di ogni scuola. Viviamo Siena, il Franci e le sue aule. Alcuni di noi (oseremmo anzi dire molti) lo fanno addirittura dalle otto di mattina fino alle otto di sera, orario di chiusura, dal momento che non ci è purtroppo possibile studiare nei nostri appartamenti e abbiamo dunque più che mai bisogno di spazi idonei per lo studio dello strumento, anzi di aule con all’interno il proprio strumento, come per pianoforte e percussioni”.
Gli studenti poi si rivolgono direttamente a De Mossi: “Siamo studenti, artisti e soprattutto ragazzi che stanno vedendo in difficoltà non una Presidente, non un Direttore e nemmeno un semplice palazzo. Con la vostra scelta leggiamo difficoltà e spaesamento negli occhi di ognuno degli altri studenti. Ed è proprio per questo motivo che combattiamo e ci esponiamo”.
“Non ci esponiamo per restare al Tolomei perché non proviamo alcun interesse nei confronti del Liceo Piccolomini, tutt’altro. Loro sono studenti tanto quanto noi e saremo pronti a farci sentire anche per loro in caso di bisogno! Tante volte con i ragazzi del Liceo musicale abbiamo collaborato tra corsi come Formazione corale, alternanza scuola-lavoro, il tutto con la concessione di quelle già risicate aule che abbiamo per noi ma che in quel momento servivano anche a loro. Non è pertanto per cinismo nei confronti del Liceo che, ci passi il termine, puntiamo i piedi. Sappiamo di fatto per certo che le aule “liberate per sfratto” del Franci (che ripetiamo essere state costruite per un conservatorio) non potranno essere utili in alcun modo a loro. Cosa molto diversa sarebbe se invece queste stesse aule continuassero ad essere piene di musica, della nostra musica!”, concludono
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