Il Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (Ciset) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha realizzato una ricerca sui prodotti turistici della Toscana che meriterebbe maggiore attenzione. E, soprattutto, l’adozione di conseguenti politiche promozionali e di accoglienza a livello regionale e comunale.
Non che la ricerca del Ciset presenti chissà quale sorprese, ma fornisce indicazioni molto utili, soprattutto per questo anno 2022, che doveva essere quello del superamento dei limiti imposti dalla pandemia, e si trova invece nel dramma di uno scenario di guerra in Europa. Ci conferma, intanto, che i due principali prodotti turistici in Toscana rimangono mare e cultura, ma relax in campagna e scoperta del territorio – soprattutto attraverso forme di turismo sportivo come cicloturismo, cammini e trekking – stanno rapidamente crescendo. E ci conferma anche che la motivazione enogastronomica resta quella prevalente.
E quindi? Ecco una prima risposta: “considerare un’integrazione tra relax in campagna e il prodotto benessere, anche in considerazione del fatto che i turisti del relax frequentano già abbastanza le località termali, potrebbe consentire di andare verso un ampliamento di mercati, tramite la diversificazione dei prodotti”. Ovvero il benessere rurale (o rural wellbeing, se vogliamo usare l’espressione inglese) come un volano di potenziamento per soggiorni brevi (short break) ed in bassa stagione.
Pur in una visione a tutto tondo dell’offerta regionale, il Ciset mette in evidenza che sono proprio gli ambiti turistici nella provincia di Siena quelli che sanno combinare meglio queste quattro motivazioni turistiche, che pesano ciascuna intorno al 20% per Chianti e Val d’Orcia su tutti, seguite da Valdichiana senese, Terre di Siena, Valtiberina, Valdichiana aretina, Empolese Val d’Elsa, ed Amiata. Un’attenzione particolare riguarda proprio cammini e cicloturismo, in aderenza al progetto denominato Strade di Siena, poiché “sono un elemento di fruizione molto trasversale: caratterizzano in particolare il segmento “scoperta del territorio” – nel caso dei cammini a volte anche come centro vero e proprio dell’esperienza di vacanza – ma sono poi cercati e vissuti come uno degli elementi della vacanza dai turisti balneari, natura, relax in campagna, culturale”.
Anche le agenzie di viaggio e le guide turistiche confermano che non è così semplice distinguere le motivazioni di viaggio ed isolare quella: diventa quindi auspicabile, soprattutto nelle aree rurali, una sintesi virtuosa di questi quattro prodotti turistici (li ripeto: enogastronomia, cultura, relax in campagna e scoperta del territorio) come base di sviluppo di una piattaforma di prodotti ed offerte per i turisti che amano la nostra Toscana.
Roberto Guiggiani
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