Visite cardiologiche per le donne con scompenso cardiaco e colloqui con il cardiologo per le donne che hanno avuto un infarto, ma anche una conferenza dedicata a medici in formazione e professionisti. Queste le iniziative in programma all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, in occasione dell’Open Week sulle Malattie Cardiovascolari promosso dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. L’ospedale Santa Maria alle Scotte, centro con 3 Bollini Rosa Onda, aderisce con tre iniziative organizzate all’interno del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare diretto dalla professoressa Serafina Valente.
Mercoledì 28 settembre, alle 14.30, nella biblioteca della Cardiochirurgia (lotto 2, piano 2) si svolge l’evento dal titolo “Trapianto di cuore e assistenza ventricolare a lungo termine, differenze di genere”, conferenza dedicata ai medici in formazione ai professionisti dell’Aou Senese. Due le iniziative per sabato 1° ottobre, dalle ore 8.30 alle 14.30 negli ambulatori della cardiologia (lotto 2, piano 2): in programma visite cardiologiche per le donne con scompenso cardiaco e colloqui con il cardiologo per donne che hanno avuto un infarto. Per accedere occorre prenotarsi telefonando allo 0577-232511: risponde da lunedì 19 a venerdì 23 settembre, dalle 10 alle 12.
Le iniziative rientrano nell’ambito dell’Open Week dedicata alle malattie cardiovascolari, organizzato dalla Fondazione Onda in vari centri d’Italia dal 26 settembre al 2 ottobre, in concomitanza della Giornata mondiale del Cuore che si celebra il 29 settembre, con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari, con un particolare focus su aneurisma aortico addominale, infarto cardiaco, patologie valvolari e scompenso cardiaco.
“Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia – spiega la professoressa Serafina Valente, direttrice del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare e della Cardiologia dell’Aou Senese –: sono responsabili del 35.8% di tutti i decessi, 38,8% nelle donne e 32,5% negli uomini. Si presentano nelle donne con un ritardo di almeno dieci anni rispetto agli uomini, poiché le donne fino alla menopausa sono protette dallo “scudo” ormonale degli estrogeni. In seguito, vengono colpite addirittura più degli uomini da eventi cardiovascolari, spesso tra l’altro più gravi, anche se si manifestano con un quadro clinico meno evidente”. “In ogni modo – aggiunge la professoressa Valente –, resta però cruciale il ruolo della prevenzione primaria, legata principalmente agli stili di vita, e della diagnosi precoce, in particolare in coloro che presentano fattori di rischio cardiovascolare”.
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