Oltre 180 trapianti “grazie ad un percorso multidisciplinare che coinvolge tanti professionisti, il Coordinamento donazione organi e tessuti, l’Organizzazione Toscana trapianti, oltre al fondamentale supporto delle famiglie dei donatori, delle forze dell’ordine e del volontariato, in particolare la Misericordia, molto importanti per “fare presto” e organizzare in sicurezza il trasporto d’organi dal donatore al ricevente”.
Così alle Scotte viene fatto il quadro della situazione del suo centro specialistico, l’unico in Toscana, a 20 anni dal primo trapianto di polmone. Per l’occasione sarà organizzato un evento dal titolo “20 anni di trapianto polmonare a Siena: uno sguardo verso il futuro”, che si tiene il 30 luglio, alle 15, nell’aula 6 del Centro didattico dell’ospedale Santa Maria alle Scotte.”Dall’1 gennaio 2020 all’1 luglio 2021 abbiamo effettuato 14 trapianti di polmone, sia bilaterali che singoli. Ricordiamo che non c’è trapianto senza donazione, un atto di amore e grande civiltà. Il nostro team multidisciplinare è operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e ogni intervento ha una durata media di 5-6 ore per il singolo polmone e di 8-9 ore per il trapianto bilaterale, con grande impegno dei colleghi e del personale di sala, che ringrazio”, così Luca Luzzi, responsabile del Programma Trapianto di Polmone e l’UOC Anestesia e Terapia Intensiva Cardiotoracica, diretta dal professor Sabino Scolletta.
“È importante saper guardare al futuro – commenta Simone Bezzini, assessore regionale al Diritto alla Salute – e coinvolgere i giovani professionisti, partendo dagli ottimi risultati raggiunti. Il centro di Siena è l’unico del centro-sud, insieme a Roma, e qui si rivolgono con fiducia pazienti provenienti anche da fuori la Toscana, grazie alla grande competenza e all’ottima organizzazione, supportata pienamente dalla Regione Toscana. Si tratta di un’attività di alta specializzazione che è proseguita anche durante la pandemia e non si è mai fermata, perché di valenza strategica”
“Si tratta di un traguardo importante – afferma il direttore generale dell’Aou Senese, Antonio Barretta – che rappresenta un nuovo punto di partenza che vede nel potenziamento del percorso regionale trapianti uno dei nostri obiettivi principali, grazie al fattivo supporto della Regione Toscana con l’Organizzazione Toscana Trapianti. Il programma di polmone, così come gli altri programmi di trapianto, potrà diventare ancora più solido puntando sul rafforzamento della multidisciplinarietà, sullo sviluppo di accordi interaziendali che possano accrescere le logiche di rete e sul confronto sulle migliori prassi con gli altri centri di eccellenza nazionali e esteri”
“In questi 20 anni – aggiunge Francesco Frati, rettore dell’Università di Siena – la ricerca ha contribuito a potenziare il programma trapianti di polmone, come ad esempio con le recenti tecniche di ricondizionamento polmonare, operative alle Scotte dal 2016, che hanno consentito di aumentare la disponibilità di organi considerando che il numero di polmoni idonei al trapianto è insufficiente rispetto alle necessità. E’ inoltre fondamentale l’attività delle scuole di specializzazione di area medica per la formazione dei giovani che porteranno avanti, nel prossimo futuro, le attività di trapianto”
“Insieme a giovani specializzandi, dottorandi, e i professionisti del percorso trapianti, tra cui chirurghi toracici, pneumologi, infettivologi, anestesisti, radiologi, immunologi, biologi, psicologi, infermieri, perfusionisti, fisioterapisti, tecnici, personale di sala e tanti altri, festeggeremo questo anniversario con un seminario – spiega la professoressa Elena Bargagli, responsabile del Follow-up Trapianto di polmone e del Centro di riferimento regionale per le Malattie rare èolmonari– il cui obiettivo è incentivare la partecipazione dei giovani medici al futuro del percorso trapianti, confrontandoci sul nuovo Pdta del trapianto di polmone. Verrà inoltre consegnato un premio di ricerca a un giovane coinvolto nello studio delle malattie rare del polmone e trapianto, grazie all’associazione dei pazienti “Un soffio di speranza Onlus – Il sogno di Emanuela”
“Il ruolo dell’anestesista-rianimatore è fondamentale sia in sala operatoria, durante l’intervento -conclude il professor Sabino Scolletta, che è anche direttore del Dipartimento Emergenza-urgenza e dei trapianti – che immediatamente dopo in terapia intensiva, perché il polmone è l’unico organo interno a diretto contatto con l’esterno e, per questo, più soggetto ad infezioni quindi va posta la massima attenzione nella fase post-trapianto. Nelle prime 24/72 ore successive all’intervento è necessario controllare costantemente le funzioni vitali e tenere il paziente in condizioni di massima protezione e isolamento; rimarrà ricoverato in terapia intensiva per tutto il tempo necessario per la stabilizzazione delle funzioni vitali, fino al completo recupero neurologico post-anestesia e al raggiungimento dell’autonomia ventilatoria. Vorrei sottolineare anche l’importanza dell’infermiere, che ricopre un ruolo fondamentale nel percorso di cura del paziente trapiantato”.
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