Sdegno per l’attacco terroristico di Hamas, sì alla mozione del consiglio comunale di Siena

Il Consiglio Comunale di Siena, durante la seduta di oggi, giovedì 20 ottobre, ha approvato all’unanimità una mozione dei consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia (Bernardo Maggiorelli, Maria Antonietta Campolo, Emanuela Anichini, Francesca Borghi, Monica Crociani, Marco Ballini, Pierluigi De Angelis, Enzo De Risi, Alessia Pannone e Sarah Campani) in merito all’attacco terroristico di Hamas in Israele. La mozione è stata emendata dal gruppo Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Luca Micheli), Progetto Siena (Adriano Tortorelli, Anna Ferretti), Siena Sostenibile (Monica Casciaro), Polis (Gianluca Marzucchi), Gruppo Misto (Fabio Pacciani), Castagnini Sindaco (Massimo Castagnini). La mozione è stata approvata all’unanimità dai ventitré consiglieri presenti.

Con il documento si impegna il Sindaco e la giunta comunale “ad esprimere in ogni sede istituzionale lo sdegno di Siena e della sua Comunità per i gravissimi atti terroristici perpetrati nei confronti del popolo e a manifestare ferma condanna del ricorso a torture e massacri contro la popolazione civile inerme”.

Fra gli impegni anche quello di “rappresentare al Governo la condivisione della scelta di bloccare eventuali finanziamenti all’autorità palestinese, in mancanza delle garanzie che essi non siano utilizzati da Hamas per scopi terroristici” e di “esprimere il pieno sostegno ad ogni azione diplomatica affinché si eviti l’escalation del conflitto”.

La mozione conclude poi con l’impegno, rivolto a Sindaco e giunta comunale, “a sostenere la necessità di aprire corridoi umanitari al fine di garantire la messa in sicurezza della popolazione civile coinvolta” e “ad attivarsi immediatamente affinché l’Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa, sia in seno all’Unione Europea che, insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, che consenta di giungere alla liberazione di tutti gli ostaggi, di proteggere le popolazioni civili e garantire ad Israele il diritto di esistere e difendersi nel rispetto del diritto internazionale e umanitario, e mettere in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace e riaffermare il diritto di Israele e Palestina alla coesistenza sulla base dello spirito e delle condizioni poste dagli accordi di Oslo, per l’obiettivo dei due popoli e due Stati”.

La mozione parte dalle premesse secondo cui, fra le altre cose, “la responsabilità degli attacchi terroristici lanciati contro lo Stato d’Israele è da attribuire ad Hamas, che ha anche incitato i militanti di altri movimenti, come il Jihad islamico palestinese, ad unirsi alla mobilitazione contro Israele” e “che in Israele risiedono numerosi cittadini italiani”. Sempre nelle premesse si legge che “si condivide la ferma condanna espressa dal Governo italiano della brutale aggressione di Hamas contro il territorio e cittadini dello stato di Israele, contravvenendo a tutte le norme del diritto internazionale” e che “attualmente le vittime civili tra israeliani e palestinesi sono oltre duemila, con un ulteriore numero imprecisato di ostaggi, prigionieri e dispersi e incombe la minaccia che il conflitto possa scatenare una escalation militare dagli esiti imprevedibili e che potrebbe coinvolgere varie potenze regionali nonché altri gruppi armati estremisti”.

La mozione premette anche che “si ribadisce in particolare la ferma condanna del ricorso a torture e massacri disumani ed indiscriminati contro la popolazione civile inerme” e si ribadisce inoltre “come già manifestato dal Governo, e da larga parte della comunità internazionale, a partire dall’Unione Europea, la piena solidarietà ed il sostegno allo Stato di Israele nell’esercizio del suo diritto all’autodifesa, come previsto dal diritto internazionale”. Sempre fra le premesse il documento parla di “ispirazione alla pace e alla convivenza” come “obiettivo cui la comunità internazionale deve tendere, riprendendo, dopo anni di colpevole abbandono, il Processo di Pace in Medio Oriente, che è l’unico che può garantire benessere e sviluppo a entrambi i popoli”.

La mozione, infine, “si appella alla comunità internazionale per continuare a fornire alla popolazione civile di Gaza l’accesso a beni essenziali e vitali quali cibo acqua e elettricità, in particolare in un contesto in cui circa due milioni di palestinesi, tra cui novecentomila bambini, vivono in condizioni di estrema deprivazione”.