‘Si alla memoria’, a Suvignano gli studenti toscani ricordano Falcone con un enorme flash-mob

Oltre 1500 studenti dalle scuole di tutta la Toscana per un solo messaggio: “Yes to Memory”. Questa è la scritta umana che è apparsa intorno a mezzogiorno a Suvignano: un invito a non scordarsi di quello che è stato Giovanni Falcone.

Nella tenuta ‘simbolo’ della lotta alla criminalità organizzata, che si trova in provincia di Siena, si è svolto un grandissimo flash-mob in occasione del 30esimo anniversario della strage di Capaci. Oltre all’enorme scritta umana sono stati mostrati tre grandi striscioni con scritto “no alle mafie”, “no alle dipendenze” e “no alla guerra”. Tutto è stato filmato con un drone.

Ad organizzare l’evento è stata la Fondazione Antonino Caponnetto. “Il motivo della scelta di Suvignano? Fu proprio Giovanni Falcone a sequestrare questo bene. Venne qui e fece arrestare Vincenzo Piazza. Siamo abituati ad incontrare tantissimi ragazzi in tutta Italia, ma ogni volta, compreso stamattina, vedere questi giovani ci dà tanta emozione perché loro trasmettono qualcosa di insostituibile”, così ha parlato a margine dell’evento Domenico Bilotta, responsabile scuola della stessa Fondazione Caponnetto.

Prima del flash-mob gli studenti hanno letto alcune delle frasi più celebri di Falcone e di Borsellino. Tra gli interventi ci sono stati anche quelli del comico Paolo Hendel che ha sottolineato come la presenza di tanti giovani “sia un prezioso segnale di speranza”.

 

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Hanno parlato anche i sindaci di Murlo e Monteroni d’Arbia – comuni dove si trova Suvignano- Davide Ricci e Gabriele Berni. “Quando ero giovane avrei dato per scontato che i nostri territori fossero liberi dalla presenza delle mafie. Ma questa tenuta è la testimonianza concreta del fatto che la criminalità organizzata è presente ovunque. Suvignano deve insegnarci a mantenere alta l’attenzione, ma è anche la storia di riscatto del nostro territorio”, sono le parole a margine dell’iniziativa di Berni.

“Gli studenti oggi hanno fatto una cosa importante e le ‘Istituzioni’ credono in loro. Siamo qui per valorizzare la loro crescita per il futuro del nostro Paese”, ha invece sottolineato Davide Ricci.

Emozionante infine la riflessione di Angelo Corbo, uno degli agenti membro della scorta di Falcone. “Oggi, come sopravvissuto alla strage di Capaci, sento tanta speranza: vedere tutti questi studenti mi fa credere che veramente si possa in futuro distruggere questo cancro che è la mafia”.