La siccità è un problema che rischia di riproporsi sempre più spesso negli anni, a causa anche dei cambiamenti climatici in corso. La Regione da un lato dunque guarda avanti, in prospettiva, e dall’altro ha definito una serie di misure per l’immediato, anche a compensazione dei danni.
Al tavolo per la crisi idrica, convocato per fare il punto della situazione, c’erano il presidente della Toscana Eugenio Giani e gli assessori regionali all’agricoltura, all’ambiente e all’urbanistica, i direttori dei rispettivi dipartimenti e delle agenzie regionali interessate ma anche l’autorità idrica toscana, i consorzi di bonifica, l’Ente acque umbro toscano e le associazioni di categoria degli agricoltori.
In prospettiva si lavora a nuovi invasi: la Regione metterà a disposizione due milioni di euro, richiesti al Ministero alla transizione ecologica, per uno studio di fattibilità per un invaso a San Piero in Campo nel territorio comunale di Radicofani, che diventerebbe il terzo lago artificiale della Toscana dopo Montedoglio e Bilancino, con una portata di 17 milioni di metri cubi d’acqua. L’obiettivo del presidente toscano è di inserire l’opera nel piano che il ministro alle infrastrutture licenzierà prima della fine della legislatura. Si lavora, aggiunge, anche a procedure più snelle per realizzare invasi privati o laghetti per trattenere le acque piovane o regimare i corsi d’acqua, per favorirne un uso agricolo ma anche potabile.
Nell’immediato la giunta regionale ha stanziato nell’ultima seduta 500 mila euro che serviranno a far fronte alle emergenze per i danni subiti negli incendi, ma altri due milioni arriveranno nei prossimi mesi e serviranno per finanziare le strutture agricole danneggiate.
Nuovi specchi d’acqua sono utili anche per attingere acqua nel caso di roghi: nuovi progetti a volte però si incagliano nelle procedure burocratiche. Per il presidente della Toscana ci sono contraddizioni da superare, anche perché oggi la siccità è il problema dei problemi.