In Camera di Commercio hanno usato l’effetto della farfalla per spiegare alcune delle ripercussioni che può avere la guerra tra Russia e Ucraina sull’economia senese.
Non ci sono solo gli effetti diretti, quelli che vediamo tutti i giorni su costi energetici e sulle materie prime che non si trovano. Bisogna calcolare anche le tempeste sui Paesi terzi che dipendono, per esempio, dal grano russo. Se questo venisse a mancare allora ci sarebbero danni importanti alla stabilità di queste nazioni e ai loro mercati.
Le incognite sono tantissime e anche il presidente dell’Ente Massimo Guasconi mette in allerta: “Pesa la tragedia di una guerra nel cuore dell’Europa scatenata nella fase economica di uscita dall’emergenza pandemica-dice-. E’ quindi molto probabile che la crisi energetica e le difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime, assieme agli embarghi ed alle sanzioni internazionali determineranno un significativo rallentamento del commercio internazionale, andando ad impattare sul volume degli ordinativi delle imprese. Peraltro la crisi internazionale potrebbe avere conseguenze negative per un altro settore strategico per il nostro sistema economico quale è quello turistico e proprio in un anno considerato di ripresa soprattutto per gli arrivi internazionali”, continua.
Non la migliore delle previsioni, ma ci sono i risultati dell’export registrati dall’Istat nel 2021 ad essere di conforto. Il dato si attesta a 2 miliardi e 784 milioni di euro con un + 32,8% rispetto al 2020 ed addirittura un +50,4% rispetto al 2021. Farmaci, bevanda (grazie soprattutto al vino il cui export cresce anche nei dati regionali del rapporto di Qualivita) e camperistica trainano la locomotiva senese. Se per il vino “le sanzioni e la guerra non sembrano aver al momento provocato serie conseguenze all’export provinciale”, spiega il segretario dell’Ente Marco Randellini, desta un po’ di timori il mondo della camperistica dove mancano i prodotti per completare le riforniture.
“E’ comunque l’intero settore manifatturiero senese ad evidenziare uno sviluppo significativo passando dai 1806 milioni di euro del 2019 ai .748 milioni di euro del 2021. Purtroppo le previsioni per i prossimi mesi, relative al nostro export e alla nostra economia, non ci inducono certo all’ottimismo…”, dice ancora Guasconi