“I soprintendenti sono andati oltre. Se vogliamo valorizzare un’elezione devono essere i comuni e le province che si devono assumere la salvaguardia del territorio”. Luigi De Mossi, sindaco di Siena, attacca a spron battuto contro la soprintendenza delle belle arti, fresca della nomina di Gabriele Nannetti “È troppo facile dire sempre no, proteggendosi dietro una nomina – continua il sindaco-. Ho chiesto un posteggio a Porta Romana e mi è stato negato. Se le soprintendenze devono essere un ostacolo rimuoviamole”. In Piazza del Campo il sindaco ha rincarato la dose: ” “Credo che sia necessario che le istituzioni collaborino positivamente, ma è sempre troppo facile sempre dire no -dice-. Bisogna essere consapevoli che questa città sta cambiando pelle: questo non significa buttare giù un gioiello edilizio, ma bisogna dare opzioni che possono valorizzare certe strutture, chiuse da anni e abbandonate”. Per De Mossi occorre fare un ragionamento : “va bene il rispetto del patrimonio artistico, ma anche poter lavorare con le tante opportunità che ci sono in edilizia che, al di là dei loro interventi, rispettano la tradizione urbanistica della città e dei suoi palazzi. Ci sono interventi che valorizzano queste strutture”, dice. “Io sono stato indagato perché abbiamo fatto i lavori al Santa Maria della Scala, questo è un paradosso. Bloccare le possibilità di intervento nelle città d’arte significa farle invecchiare e non valorizzarle – conclude”.
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