La sua petizione su Change.org aveva sollevato il velo di Maya sulla questione Siena-Firenze e dato voce alla rabbia delle tantissime persone che attraversano la strada quotidianamente, una vera e propria odissea tra i cantieri.
Adesso Giacomo Bassi, governatore della Misericordia di San Gimignano ed ex-sindaco della città delle torri, torna a parlare dell’argomento.
E lo fa all’indomani della tragedia avvenuta sull’Autopalio, tragedia che ha lasciato l’ennesima scia di sangue sulla strada: una vittima e cinque feriti. Ma perché Bassi interviene oggi, perché questi problemi non si vedevano fino a qualche anno fa? Eppure l’infrastruttura risale agli anni 60 e problemi evidenti ne ha sempre avuti
“Ho fatto il sindaco per dieci anni. So che è difficile rimettere mano ad un contratto. So anche che, per questioni di salute, incolumità pubblica, interesse generale -spiega-, si possono avviare le varianti allo stesso contratto, ovviamente con l’impegno di risorse, per imporre alle ditte una lavorazione più efficace”.
Le richieste di Bassi restano le solite: cantieri meno invasivi; lavori su più turni; una forte pressione delle Istituzioni ad Anas. Le firme della sua petizione intanto svettano oltre quota 1600 e l’ex-primo cittadino è pronto a scrivere a politici e rappresentanti degli enti locali dando conto di questa partecipazione.
“Questo è il prossimo passo – spiega – ma ci sono cittadini pronti a organizzare una manifestazione come una carovana lungo la strada o qualcos’altro di veramente clamoroso”.
Dalla politica intanto si susseguono moniti ad Anas affinché faccia sì che sulla Siena-Firenze sia garantita una viabilità più regolare. Non solo: Nicoletta Fabio, sindaco di Siena, si è appellata ai suoi colleghi chiedendo unità per ‘per una migliore incisività del messaggio da inviare alla società.
Con lei si trova d’accordo Bassi che però chiede anche altro: “Sono benvenute tutte queste prese di posizioni dei politici, ma non possiamo fermarci al singolo comunicato – conclude -. Qualcuno, come Giani o Baccelli, devono convocare il direttore generale di Anas a colloquio e non uscire da quella stanza senza che questa cosa diventi più accettabile”
Katiuscia Vaselli