Non si sono ancora fermate le scosse di assestamento in seguito al terremoto generato dall’ormai ex-direttore artistico del Siena Jazz Franco Caroni e, tra i gruppi politici locali, continuano le accuse reciproche ed il botta e risposta sulla vicenda che riguarda l’associazione musicale.
Nella sua lettera di dimissioni Caroni aveva puntato il dito contro le modifiche allo statuto approvate dal consiglio comunale di Siena. L’atto, per Caroni, “sembra far emergere una volontà esplicita dell’amministrazione di accentrare ogni decisione in merito alla gestione dell’associazione” ed ancora ““la legalità/legittimità di quello che è stato scritto nello statuto e soprattutto il pericolo collegato all’inserimento di modifiche non in linea con quanto obbligatoriamente richiesto dallo Stato per le istituzioni” di alta formazione musicale.
Dopo le parole di Caroni sono arrivate le prese di posizioni dei partiti. Il gruppo consiliare del Pd, in una nota, ha ribadito i concetti già espressi in aula: “Quando si modifica lo statuto di qualsiasi organismo, il primo passo è quello di condividere questa intenzione con i soggetti di riferimento, mentre in questo caso gli altri soci fondatori, dal 1977, Provincia e Associazione Jazzistica Senese, non sono stati coinvolti”, si legge nel testo della nota che prosegue: “Tutta la comunità culturale del Siena Jazz andava ascoltata”. L’avvertimento del Pd è lo stesso di Caroni: “Trasformando il direttore artistico in struttura, si va fuori dalla previsione legislativa, con il rischio per il Siena Jazz di perdere il riconoscimento di istituzione di alta formazione artistica e musicale da parte del Ministero”.
Dalla maggioranza interviene la Lega. Dal Carroccio dicono la loro in merito alle dimissioni di Caroni: “Ci ha sorpreso ed amareggiato la decisione del direttore artistico” perché “il suo ruolo, nel periodo finale del suo mandato, deve essere anche quello, alla luce delle sue competenze ed esperienze, di accompagnare Siena Jazz nel cambiamento di organico e di assetto, che dovrà affrontare”. Il comunicato continua: “Le modifiche dello statuto di Siena Jazz, decise dal consiglio comunale che è sempre disponibile ad un confronto con il Ministero per adattamenti in linea con quanto previsto per le istituzioni Afam, rispondono unicamente alle esigenze improrogabili di adattare questo testo, l’ossatura e, quindi, l’organizzazione dell’Accademia, alle nuove disposizioni e sollecitazioni. Con buona pace di chi, stracciandosi le vesti, guarda solo al passato, bene ha fatto l’amministrazione di Siena, a lavorare ed investire risorse per dare un futuro stabile non solo a Siena Jazz, ma a tutta la vita culturale della città”.
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