Siena, la Pinacoteca attende il nuovo direttore, il messaggio di Rossoni: “Il museo non sia una torre d’avorio”

“Per me è stato fondamentale il rapporto con il territorio: il museo non deve essere una torre d’avorio e deve dialogare a tutti i livelli con la città”.  Elena Rossoni, ex-direttore della Pinacoteca di Siena, lancia questo messaggio a chi dopo di lei ricoprirà questo incarico. Da inizio dicembre infatti la gestione della struttura è affidata al direttore generale del Mibact Massimo Osanna, con delega al direttore del Polo museale toscano Stefano Casciu. Per scoprire chi invece dirigerà la Pinacoteca dal prossimo anno dovremo aspettare l’esito di un bando ministeriale a cui partecipa la stessa Rossoni che intanto ha fatto il quadro della situazione sull’attività svolta nel suo mandato. “Le iniziative sono state molte e diversificate- dice  -: c’è stato il progetto “Eterno presente” con visite guidate destinate alle contrade ed ai bambini; ci sono state le attività fatte con Chigiana, Siena Jazz, il Franci; a livello internazionale come non ricordare la mostra “Siena, l’alba del Rinascimento” al museo Puskhin di Mosca. Questo è stato un modo per fare conoscere la nostra arte al mondo russo; non poi scordiamoci del ciclo di conferenze organizzato in collaborazione con Università per Stranieri, Università di Siena e Opificio delle pietre dure; infine ricordo il video fatto con Motus danza fatto dentro la nostra struttura in pieno lockdown”. Rossoni non poteva poi non parlare del progetto di bigliettazione integrata portato avanti con Santa Maria della Scala, Museo Civico e Torre del Mangia. “Così abbiamo creato un percorso artistico per la città, abbiamo messo in piedi tanto con il fine ultimo di lavorare in rete”. Intanto l’ex-direttrice in questi giorni ha fatto tappa a Siena dove sta curando la mostra “La Madonna dell’umiltà a Siena attraverso i dipinti della Pinacoteca Nazionale” che sarà visitabile fino al prossimo 31 gennaio e che è dedicata a nove opere del museo. “Volevamo esporre alcune di esse che sono contenute nei depositi e permettere al pubblico di vedere nuovi capolavori e leggerli con un senso diverso-spiega Rossoni-. In questo caso il percorso è tematico ed è dedicato alla Madonna dell’Umiltà che ha avuto una grande diffusione nel ‘300-‘400 in tutta Italia ed anche in Europa. Qui abbiamo piccole opere devozionali significative dal punto di vista pittorico e di significato”, conclude.