Una lunga lettera per fare il resoconto dell’attività della Commissione mensa. A scriverla è Daniele Bandini, presidente della stessa Commissione che “auspica di avere in futuro un ruolo riconosciuto e rilevante nelle decisioni che vengono prese sul processo di erogazione del servizio di mensa scolastica, come previsto dal Regolamento comunale”.
Quattro gli argomenti trattati. Sul tema degli scioperi che, all’inizio dello scorso hanno scolastico, secondo Bandini, hanno fatto emergere “evidenti limiti” negli accordi sindacali. “Con l’obiettivo di evitare che situazioni così complesse ed emergenziali possano ripetersi, come Commissione abbiamo chiesto che ci sia una ridiscussione degli accordi sindacali e che una rappresentanza dei genitori della Commissione Mensa potesse essere presente al tavolo”, scrive.
Si passa poi ai discussi vassoi blu. “Non risulta ancora possibile eliminarne l’uso per motivi logistici e pratici; ritenendo fondamentale il ritorno al piatto di coccio abbiamo allora fatto presente all’amministrazione che alcune scuole si sviluppano su un piano solo e non presentano notevoli ostacoli per il trasporto dei piatti, quindi in queste potremmo iniziare a sperimentare un ritorno alla normalità. L’ufficio istruzione ha risposto impegnandosi a fare le opportune verifiche”, continua Bandini.
Tra gli altri problemi evidenziati c’è anche quello dei pasti freddi. “A causa della somministrazione dei pasti nelle aule (con le relative procedure di sicurezza), dei tempi necessari per servire tutte le classi, della necessità di servire tutto il pasto in una volta sola, della comprensibile obbligatorietà di areare sovente i locali, capita spesso che a qualcuno tocchi un pasto a temperatura non consona”, evidenzia Bandini che aggiunge: “abbiamo raccolto informazioni e indicato una possibile strada da percorrere per migliorare questo aspetto all’amministrazione affinchè ne possa valutare l’effettiva percorribilità tecnica, logistica ed economica”.
Infine gli assaggi nelle scuole. “In autunno del 2021 sembrava che si potesse ragionare su come riprendere questa attività e chiedemmo di poterlo fare, ma i dati epidemiologici hanno presto bloccato ogni possibile passo in avanti. Resta comunque in piedi il nostro invito all’amministrazione sull’individuare nuove modalità e spazi per eseguire in sicurezza questa fondamentale attività di controllo non appena le condizioni lo consentiranno”, così Bandini.