“Siena merita rispetto scemo”, 4 parole usate per vandalizzare l’ingresso dello studio fiorentino dell’artista francese Clet Abraham. A denunciare l’accaduto è lo stesso Clet in un post sui social. “Al di là del fatto che Siena merita anche un rispetto intelligente, e non solo un rispetto scemo, oggi ho ricevuto una bella sorpresa per le feste”, scrive Clet, che era tornato qualche settimana fa in città portando la sua street art nei cartelloni stradali presenti nel centro storico. “Non credo che senza un “regalo” come questo-aggiunge-, che è comparso stamattina sulla porta dello studio, sarei riuscito così facilmente a dimostrare come sono proprio coloro che mi accusano di vandalismo a dimostrare l’atteggiamento più distruttivo e tossico. Suppongo credano nel rispetto come ad un luogo comune, una tradizione immutabile e a senso unico, rabbiosa, violenta e chiusa”. Il post continua: “Le porte del mio studio sono aperte, si può entrare dentro e discutere con me. Il mio lavoro non è indelebile, se qualcuno si prendesse la briga di provare a toglierlo scoprirebbe che non lascia segni permanenti. Lavoro all’aperto, non mi nascondo proprio perché credo nel dialogo, nel rispetto e nella capacità di mettersi in discussione”. L’ultimo appello alla città : “Siena non ti preoccupare, io cerco di darti la parte più intelligente del mio rispetto, quello scemo lo lascio agli imbrattatori”. Sulla vicenda il Comune di Siena “prende le distanze dall’atto vandalico e incomprensibile fatto ai danni dello studio di Clet Abraham dissociandosi da ogni tipo di violenza e esprimendo la propria solidarietà al noto artista francese”, si legge in un comunicato.