“Non siamo un partito e nemmeno una lista civica. Non vogliamo fare un’operazione nostalgia e non c’è il tentativo di ripresentare un qualcosa che qui c’è già stato. Siamo un’associazione culturale, un osservatorio che intende dare una visione al futuro di Siena”.
Riccardo Burresi battezza così l’associazione Aldo Moro nata stamani a Siena. Al varo di questa realtà hanno partecipato anche il segretario del Pd toscano Simona Bonafè, l’assessore regionale all’agricoltura e vice presidente della Regione Toscana Stefania Saccardi. Ha portato i suoi saluti al telefono anche l’onorevole Giuseppe Fioroni, parlamentare, ex-ministro ed ex-presidente della Commissione d’inchiesta su Aldo Moro. L’impegno è quello di “creare una comunità solidale, dare dignità ai talenti e dare la possibilità di realizzare i propri sogni al di là delle condizioni sociali”, ha aggiunto Burresi, che dell’associazione è coordinatore e fondatore, sottolineando come ci si inoltre la volontà di “rimettere in moto l’ascensore sociale”.
Simona Bonafè ha evidenziato come sia necessario chiedere una politica “diversa e rinobilitata” perché “lo spettacolo dell’elezione del presidente della Repubblica ci fa ha fatto capire che questa politica non è all’altezza delle sfide odierne “. Bonafè è quindi andata oltre quindi alla figura di Moro per ricordare David Sassoli: “Il grande abbraccio collettivo che c’è stato dopo la sua scomparsa, unito alla richiesta di far rieleggere Mattarella al Colle, fanno capire che c’è bisogno di una politica fatta di valori come quello della solidarietà e non di tweet”.
“Il momento in cui ho deciso di impegnarmi in politica è stato dopo l’uccisione di Moro”, così ha esordito Saccardi. “Mettersi in gioco non può essere un peccato mortale. Ed ecco perché c’è bisogno di più politica, una politica che non sai sovranista e populista”, ha proseguito. Fioroni ha chiuso gli interventi: “Sono felice della nascita di questa associazione soprattutto per l’attualità del messaggio di Moro in questo momento in cui c’è la necessità di saper ascoltare e di saper lavorare per includere e condividere”.
MC