Anna, la mamma, è stanca e spossata ed è preoccupata per suo marito che attualmente si trova in Ucraina (impegnato nelle forze di polizia civile). Ieri, insieme al piccolo Kiril, suo figlio di 3 anni, è arrivata a Siena, dopo un viaggio lungo 9 giorni. Ad ospitarli in un suo appartamento è Federico Frati, dirigente scolastico dell’Istituto Mattioli. “Quello che serve ora è sensibilizzare le persone -che possono farlo – nel mettere a disposizione le loro case”, ci dice. “I tempi per arrivare sono lunghi, anche perché queste persone preferiscono restare nei paesi confinanti per rientrare in Ucraina il prima possibile. Però, se come tutto lascia temere, il conflitto prosegue, si annuncia un esodo senza paragoni nella storia europea”. Frati prosegue: “L’aiuto che portiamo è temporaneo (non sognano che di tornare in patria), può aiutare i bambini a distrarsi dall’orrore della guerra (questa ovviamente è la prima responsabilità delle scuole che li ospiteranno) e può aiutare noi cittadini europei a convivere meglio con il senso di impotenza e incredulità di questi giorni”. Adesso i due sono al sicuro ed attendono le sorelline, che dovrebbero arrivare nelle prossime ore. “Abbiamo voluto riportarli ad un ambito familiare”, dice Frati. Per il figlio, invece, “abbiamo cercato di ricreare un contesto nuovo, per farlo stare bene”