Siena sul podio per la pizza più cara d’Italia. E i prezzi continuano a salire

Una pizza e una bibita? A Siena costano in media 14,36 euro. Ed è il secondo prezzo più alto in Italia visto che in questa speciale classifica meglio di noi fa solo Reggio Emilia con 15,59 euro di media, mentre Rovigo – ultima in classifica – con i suoi 8,09 euro appare un miraggio.

A stabilirlo è l’annuale rapporto della Fipe sulla ristorazione che ha preso in analisi i dati Istat del 2022. Una pizza a Siena dunque costa parecchio, specie se confrontata con il resto del Paese. Non solo però: se si paragonano i numeri del rapporto Fipe dello scorso anno con questo che è stato recentemente pubblicato si vede che il prezzo è passato dagli 11,96 euro che venivano spesi in media nel 2021 ad, appunto, ai 14,36 che fanno riferimento al 2022.

In un anno nel nostro territorio una pizza e una bibita costano 2,4 euro in più e l’incremento in percentuale è del 16,7%. L’inflazione quindi ha inciso anche se questo aumento dei prezzi è decisamente sproporzionato rispetto a quanto registrato in media nel resto d’Italia (l’incremento medio è del 5,4% ndr.).

Differente la situazione per caffè e cappuccino presi al bar: la tazzina si paga in media 1,10 euro ( a Trento e Bolzano si paga il massino: 1,31 euro, a Messina il minimo:0,92, ndr.). Nel 2021 un caffè costava 1,11 euro di media quindi il prezzo è sceso in dodici mesi di un centesimo (pari allo 0,9%, ndr); per il secondo caso ha un valore di 1,34 euro di media (a Bolzano il dato più alto: 1,93 euro; il minimo a Livorno: 1,27 euro, ndr.). Un anno fa un cappuccino costava 1,31 euro e i tre centesimi di differenza equivalgono ad un + 2,3%.

L’ultimo dato è sui panini: oggi costano 2,5 euro ( massimo a Lecco: 5,35 euro; minimo a Terni: 1,85, ndr.). Nel 2021 si doveva pagare 2,45 euro , + 2%.

In media d’anno, nel 2022, i prezzi nei bar italiani sono aumentati del 4,4% con un +4,8% per la caffetteria, +5% per pasticceria e gelateria, +4,4% per gli snack, +3,8% e +3,9% per le bevande analcoliche o alcoliche. Nei ristoranti tradizionali si è registrato un +4,7%, +6 %per i prodotti di gastronomia e aumenti più contenuti per i distributori automatici, +2,8%.

Fipe ha sottolineato come gli aumenti siano inferiori all’inflazione generale ed ha inoltre evidenziato che l’andamento dei prezzi può “offrire una panoramica del diverso livello di costo del servizio da nord a sud della penisola”.

MC