Siena e la Pantera dicono addio a Umberto Ceccherini, mani di fabbro e voce di tenore

Mani di fabbro, voce di tenore: Umberto Ceccherini è stato un uomo racchiuso entro il perimetro di queste parole.

Dentro, un’area aperta al mondo antico, al rione, a Siena e alla Pantera ma anche al resto del mondo contradaiolo che si unisce nei canti sotto le stelle, negli stornelli delle sere d’estate.

Umberto Ceccherini è stato un uomo che ha plasmato metallo nella sua bottega per tanti anni e ha plasmato con la stessa forza e con la stessa grazia la voce sulle arie più famose della lirica o sulle parole semplici dell’amore popolare. Contradaiolo della Pantera viscerale, dal carattere polemico e schietto tipico del senese che si volta indietro ma è spesso incapace di guardare avanti, nelle Contrade e nel Palio così cambiati, Umberto Ceccherini aveva un modo tutto suo di esprimere affetto ed empatia, come quando si affacciava alla terrazza di casa nei tempi del lockdown del Covid e cantava facendosi spesso seguire – affacciati alle finestre – dagli abitanti del rione.

Fu amico di Ettore Bastianini e per la sua memoria si è battuto tanto e a lungo, riuscendo poi nell’intento insieme alla Contrada della Pantera.

Oggi siamo noi a onorare la memoria di Umberto, immaginandolo nell’ altalena che dondola Siena attaccata a due raggi di luna e che lo porta con sè, in un tempo che odora ancora d’estate.

L’ultimo saluto sarà domani alle 14, nella cappella dell’obitorio.

Ti salutiamo con affetto, Umberto, lo facciamo con un brindisi alle tue canzoni e abbracciando con affetto Andrea, amico fraterno e anche Annalisa e tutta la famiglia.

Katiuscia Vaselli e tutta la redazione di Siena News