La strigliata di Bonaccini al Pd di Siena: “Diamoci una mano, a destra è finita la luna di miele con il Paese”

“Diamoci una mano e facciamo squadra” nel partito, “proponiamo alternative e non limitiamoci a criticare le decisioni di chi governa” e soprattutto “restiamo in allerta” perché “credo che sia finita la luna di miele tra il Paese e il centrodestra. E lo vedremo anche nella prossima Finanziaria”.

Stefano Bonaccini, presidente del Pd, striglia i militanti locali nella prima iniziativa della festa dell’Unità di Siena.

Venti i minuti di intervento del Governatore necessari a dare nuova linfa ad un partito senese ancora alla ricerca di un’identità, dopo la sconfitta delle amministrative e dopo le dimissioni del segretario comunale Andrea Roncucci.

Bonaccini ha chiesto agli esponenti dem “di non chiudersi nei circoli caldi” e “di non avere paura di ricevere i fischi”. Tra i passaggi poi anche quello sulla sanità pubblica, cavallo di battaglia condiviso insieme ad Eugenio Giani. “Il centrodestra – ha accusato – ha in testa il modello lombardo poco territoriale e privato”.

Rispondendo poi ai giornalisti il presidente dell’Emilia Romagna ha affrontato due argomenti: il primo è quello della scomparsa di Giorgio Napolitano. che, ha spiegato, “è stato un grande uomo delle istituzioni, un grande Presidente della Repubblica. Ha segnato una parte importante della politica del Paese. Tra l’altro state parlando con un Governatore che lo ricorda con  particolare piacere visto che nel 2012, dopo quelle terribili scosse di terremoto, si attivò immediatamente e ci fece sentire la vicinanza dell’intera comunità nazionale subito.

Poi ci sono i Cpr:  “per come sono stati individuati dal Governo, non servono a niente perché non accoglieranno i migranti che hanno bisogno di essere gestiti ma quelli pericolosi che, a mio parere, dovrebbero essere assicurati alle carceri italiani più che in una struttura di quel tipo”, ha concluso.

MC