“Siena non è una città in cui cerchi il cielo, il cielo, piuttosto, lo trovi. Ti viene incontro all’improvviso, inaspettatamente, così come succede a volte con la felicità, a volte con l’amore. Attraversi una delle porte cittadine, percorri una strada del centro, un vicolo, un chiasso, e il tuo sguardo e la tua mente si abituano a muoversi parallelamente al suolo. Ogni tanto, certo, ti viene da alzare gli occhi, ma quello che rinvieni, alla tua destra, alla tua sinistra, due, tre metri sopra la tua testa, sono mura, sono finestre, sono pigre veneziane appena appena piegate dal vento”. Francesco Ricci aveva descritto così il libro ‘La città delle stelle’ dell’architetto Mario Tassoni e aveva usato le parole per tratteggiare quelle stelle.
Da oggi arriva anche “17x17x17. Siena la città delle stelle” (20 maggio-4 giugno), il progetto artistico-culturale che, ispirandosi e prendendo il nome dal libro dell’architetto Mario Tassoni, coinvolge l’estro creativo di 17 artisti, molti dei quali senesi, per realizzare 17 opere, una per ciascuna Contrada. Suggestivi richiami alle costellazioni vengono contaminati da efficaci interazioni figurative con l’iconografia paliesca e la toponomastica cittadina. Una vera e propria opera di Land Art che si sviluppa in un viaggio alla ricerca del mito della città e attraverso la ricostruzione ideale della sua parte “invisibile”.
Si alza il sipario oggi alle 17.30 su quella che è la terza mostra in programma per la rassegna ArteSiena promossa dall’assessorato alla Cultura e ospitata, a ingresso libero, fino al 4 giugno negli spazi espositivi di Palazzo Patrizi (via di Città, 75).
Un modo diverso e carico di fascinazione quello scelto dai 17 artisti per rappresentare le contrade all’interno del loro contesto storico, culturale, antropologico e architettonico.
L’obiettivo degli artisti è infatti quello di ricostruire e rendere visibile l’invisibile. Dare forma e colore alle emozioni. Al mistero. Alla storia. Soprattutto all’amore che lega i senesi alla loro terra. Al richiamo che attrae i visitatori che ne rimangono affascinati.
“17x17x17. Siena la città delle stelle” rappresenta un atto d’amore verso tutto questo. Una radiografia della toponomastica dell’urbano dove i punti, corrispondenti a monumenti, luoghi densi di significato e simbolismi, uniti fra loro concorrono a formare il disegno di 17 costellazioni.
Le opere in mostra sono di: Marco Acquafredda, Almova, José Enrique Alvarez, Angela Carli, Serena Cinaglia, Francesca Franceschini, Guido Fruscoloni, Enzo Gambelli, Natascia Ghini, Michele Matino, Anna Morandi, Paolo Morandi, Riccardo Pucci, Renzo Regoli, Daniele Sasson, Jordi Siena, Paola Torrini.
Inoltre, per il fashion design:Silvia Costa & Camilla Gallerini che hanno realizzato “Il vestito di SIENA”
L’opera è un allegoria temporale della città di Siena. Si è cercato di creare una dialettica tra lo strato più interno ed intimo dell’abito: che vuole rappresentare la Siena del XIV sec., la sua natura vibrante e simbolica; e lo strato più esterno, caratterizzato da un aspetto usurato e decadente dove la tradizione è soltanto un paludamento non funzionale. Il cuore ferito della città è rappresentato dalla zolla di tufo inerte, non vivente che “la città” mostra sulla sua mano con un gesto che sembra l’estrazione del suo cuore e della sua anima. Da un lato si sente la mancanza di agilità per scattare verso il futuro, il nuovo, e dall’altro la sordità alle simbologie su cui si poggiano i rituali attuali che hanno radici esoteriche e simboliche ma un tempo vitali e funzionali all’esistenza umana.
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