Nel 2023 la rotta è stata invertita per l’artigianato senese. E dopo anni segnati dalle chiusure delle aziende per la prima volta si è visto un bilancio con il segno più, tra il numero di nuove attività e il dato delle cessazioni.
Segnali che oggi, in occasione della giornata internazionale dell’artigiano, sono letti con prudenza dal vicesegretario generale di Confartigianato Siena Gabriele Carapelli.
Particolarmente dinamiche sono state quelle professioni legate al settore edile, che di riflesso hanno goduto della spinta del Superbonus. Le incognite maggiori arrivano però proprio con lo stop a questa misura.
“Per ora il nostro mondo sta reggendo -afferma Carapelli – . Questa è una città che ha bisogno di essere manutenuta. Per cui oltre ai lavoratori che operano nell’edilizia (come installatori e manutentori) vediamo ottime risposte dal mondo dei servizi e del manifatturiero. Anche nei mercati locali e nazionali osserviamo che c’è attrattività”.
Seimila le imprese attive nel nostro territorio, un indicatore questo che sale dopo anni di bandoni abbassati. Sono in aumento anche gli addetti occupati. Il Capoluogo è attrattivo per le nascite di nuove realtà, anche di imprese giovanili.
Ma altri territori, come l’area amiatina, vivono una situazione più complicata, dovuta tra l’altro ad una connessione viaria che non è delle migliori. Le botteghe tradizionali restano purtroppo in un momento complicato. “Purtroppo stiamo perdendo attività artistiche e tradizionali che non si trovano più nei nostri centri storici, da Siena a Montepulciano fino a Pienza”, continua Carapelli
Meno burocrazia e procedure più semplici, una pressione fiscale più leggera e più opportunità di accesso al credito le richieste dell’artigianato locale. “Oggi più che mai serve che il sistema bancario torni a fare ciò per cui è nato: dare credito alle imprese, anche che presentino idee semplici. Ogni nuova azienda è un arricchimento per il territorio”, conclude Carapelli.