Dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena (associata a Confagricoltura) fanno sapere che ci sarà tutto l’impegno ad assistere gli agricoltori che dalla violazione dello Statuto del contribuente, subiranno un danno ingiustificato.
“Troppo esiguo – spiega il presidente Alessandro Cinughi de Pazzi – il tempo a disposizione concesso agli agricoltori dopo l’emanazione del decreto ministeriale di attuazione pubblicato solo il 22 settembre 2011”.
L’intervento legislativo di proroga del termine trova, altresì, la sua giustificazione nel rispetto delle procedure di garanzia fissate dallo Statuto del contribuente, che assicura un intervallo temporale di sessanta giorni prima dell’applicazione in concreto dei provvedimenti di attuazione previsti dalla legislazione tributaria (art. 3 II comma L. 212/2000).
“E’ stata una richiesta urgente ed ormai assolutamente indifferibile quella della proroga – sottolinea Confagricoltura – che abbiamo affidato al Governo ed al mondo politico”.
Sui fabbricati rurali, dunque, la situazione è sempre più ingarbugliata.
In pratica entro il 30 settembre, al fine del riconoscimento della ruralità degli immobili ad uso abitativo e di quelli ad uso strumentale all’attività, gli agricoltori potevano presentare all’Agenzia del Territorio una domanda di variazione per l’attribuzione della categoria catastale. La domanda doveva essere corredata da un’autocertificazione nella quale doveva essere dichiarato il possesso, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda, dei requisiti di ruralità di cui all’articolo nove del decreto legislativo numero 557 del 1993. Successivamente, entro il 20 novembre 2011, l’Agenzia del Territorio dovrebbe provvedere ad attribuire la categoria catastale richiesta, previa verifica dell’esistenza dei requisiti di ruralità.
Fino a qua sembra tutto regolare, ma poi la questione assume contorni poco chiari.
Ovvero. Con l’ultimo decreto ministeriale del Ministro dell’Economia e delle Finanze sono state stabilite le modalità operative, considerato che, se entro il termine del 20 novembre 2011 l’Agenzia non si sia pronunciata, il contribuente può assumere in via provvisoria la categoria catastale richiesta. In tal caso, qualora l’amministrazione finanziaria entro il 20 novembre 2012 si pronunci negativamente sull’attribuzione della categoria, il richiedente è tenuto al pagamento delle imposte non versate, degli interessi e delle sanzioni determinate in misura doppia rispetto a quelle previste dalla normativa vigente.
Insomma, si fa domanda, per un anno si sta tranquilli e poi se una legge successiva all’adempimento cambia le carte in tavola, gli agricoltori si vedono costretti a pagare non solo gli interessi, ma anche il doppio delle sanzioni.
Per questo una proroga della scadenza del 30 settembre 2011 era davvero necessaria.
Il parere negativo sulla proroga è arrivato in risposta alla interrogazione parlamentare n. 5-05407 del 28 settembre, dove erano state fatte delle richieste in merito ad una possibile proroga visti i tempi stretti tra l’adempimento e l’emanazione delle istruzioni operative.
A seguito di tale interrogazione è stata data risposta negativa, sulla considerazione che l’Agenzia del Territorio è intervenuta tempestivamente dando ampia diffusione, anche sul proprio sito internet, alla notizia della pubblicazione del provvedimento attuativo (del 14 settembre 2011) e diffondendo, inoltre tempestivamente, le istruzioni (contenute nella circolare n. 6/T del 22 settembre 2011), che prevedono anche la possibilità per i soggetti interessati di ricorrere ad una procedura informatica (consigliata dall’ Agenzia del Territorio) per la presentazione delle domande.
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