“Le polemiche degli scorsi giorni? Chi è in è Parlamento dovrebbe ricordarsi che è lì per una ribellione di popolo contro il nazifascismo”. Suona decisamente come un monito quello che il segretario della Cgil Fabio Seggiani lancia alla politica in occasione del 25 aprile. Anche stavolta la Festa della Liberazione invece di unire il Paese è apparsa invece come divisiva. E a Roma a finire dentro l’occhio del ciclone delle polemiche è stata la seconda carica dello dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa sia per le sue parole sull’antifascismo in Costituzione sia per la sua decisione di andare a Praga ad omaggiare Jan Palach. Seggiani è chiaro: non possono esserci ambiguità o tentativi revisionistici. È dal sacrificio e dall’eroismo degli uomini di allora che sono nate la democrazia e la Costituzione italiana, quest’ultima deve rappresentare ancora la via maestra quando si parla di diritti civili, diritti sociali e soprattutto quando si parla di pace, visto che l’Europa sta vivendo tutt’ora una guerra nel suo cuore. “Il sindacato di Siena – ha ricordato Seggiani -. è stato colpito duramente dal fascismo, così come sono state colpite le rappresentanze del lavoro e così come sono state negati i diritti sindacali ai lavoratori. Già nel 1920 iniziarono ad essere assaltate le case del popolo, compresa quella di Siena. E questa storia. Ecco perché c’è poca polemica da fare. La storia va rispettata per quello che è. E credo che la Costituzione vada invece riattualizzata per quello che dice”