Per il vice prefetto vicario Rosa Inzerilli: «Noi tutti in prima persona possiamo e dobbiamo essere costruttori di pace».
II 4 novembre è l’anniversario dell’entrata in vigore del cosiddetto armistizio di Villa Giusti del 1918, col quale si fa coincidere convenzionalmente in Italia la fine della Prima guerra mondiale. Dal 1919 è la data in cui vengono celebrate l’unità nazionale e le forze armate.
A Siena questo anniversario così importante per la nazione è stato rievocato dal vice prefetto vicario, dottoressa Rosa Inzerilli, all’asilo Monumento. Nel suo intervento, dopo i saluti, sono stati ricordati i caduti per la patria italiana e i loro familiari. La dottoressa Inzerilli ha poi salutato le forze armate e in particolare il reggimento Folgore di stanza in città.
Nella conclusione del suo intervento il vice prefetto vicario ha voluto sottolineare come le esperienze nei due conflitti mondiali del secolo scorso abbiano fatto maturare la scelta italiana della pace: «La commemorazione del 4 novembre rappresenta anche l’occasione per fermarci a riflettere sul senso della guerra, sempre ingiusta, sempre dolorosa, sempre crudele, sempre disumana, sempre sbagliata, sempre evitabile. E’ una riflessione che deve rafforzare in noi un forte sentimento di ripudio verso la guerra e una forte volontà di coltivare sempre la pace, il rispetto per gli altri, la democrazia, e una chiara determinazione a mettere in pratica questi valori nella nostra vita di tutti i giorni. Penso che la pace debba nascere soprattutto dai nostri comportamenti quotidiani, da un esercizio costante di buona convivenza civile, dal confronto leale e rispettoso delle diversità, politiche, religiose, culturali, dall’attenzione all’ambiente e al territorio: noi tutti in prima persona possiamo e dobbiamo essere costruttori di pace. Non rispettare le leggi significa non rispettare l’altro, gli altri; non rispettare le leggi significa andare contro quella pace che la Costituzione ci indica come la strada maestra per il benessere di tutti noi».