7 marzo 1773, Pier Antonio Cerretani Bandinelli Paparoni è rettore di Provenzano

Il 7 marzo del 1773 prende “solennemente possesso della carica di rettore di Provenzano” il cavalier Pier Antonio Cerretani Bandinelli Paparoni, Cavaliere dell’Ordine Militare di Santo Stefano.

Pecci nel suo “Giornale Sanese, ci narra, con dovizia di particolari, la cronaca dell’insediamento in Collegiata e ci dice che “verso le ore 11 i ‘Signori Eccelsi’ con la Balìa scesero, in Palazzo Pubblico nella sala del Concistoro e poi vi vennero introdotti i promotori”, coloro i quali avevano caldeggiato l’elezione, e cioè “il signore rettore Bichi, già Borghesi, rettore dell’Opera del duomo e il signor rettore cavaliere Antonio Bargagli rettore della Sapienza”. Dopo aver ottenuto la facoltà dal Capitano del Popolo di poter insignire ‘il nuovo cavaliere milite’, andarono, in compagnia delle magistrature “a casa a prendere il candidato che si fece trovare alla porta di sua abitazione, insieme con il resto della nobiltà, allora si retrocedé, quelli che erano ultimi diventarono i primi e i primi ultimi, si andò a Palazzo e alla porta erano quattro Ricevitori, si entrò in cappella, si sentì la messa, dopo la quale si fece la funsione, indi si andò a Provenzano”.

Giunti in Collegiata, prosegue la dettagliata e interessante cronaca, “si fece il Te Deum, dopo il quale dai deputati del Capitolo (di Provenzano, ndr.) che si trovavano a tutta la funzione li fu dato il possesso conducendolo per le stanse, indi tornò in chiesa entrando per la balaustrata, si pose a sedere in Cornu Evangeli (il coro, ndr.), dopo li stalli dei Canonici, ricevé gl’ossequi del sagrestano e cappellani, indi si andò verso la porta di chiesa, ove restò il rettore, ringraziando la nobiltà”. Il Rettore era una figura cardine della gestione della Collegiata di Provenzano, era a capo dell’Opera (istituita già dal 1614 dal Granduca affinché avesse cura del mantenimento della chiesa e del decoro del culto).

Il Rettore doveva essere laico, avere più di quarant’anni ed essere un “risieduto”, quindi far parte della classe dirigente nobiliare senese e si doveva espressamente occupare de “i bisogni del tempio materiale, i beni, le persone sottoposte a quel luogo, dovendo ciascuna di esse rendergli obbedienza”. Pier Antonio Cerretani Bandinelli Paparoni restò in carica fino alla morte avvenuta nel dicembre del 1798, all’età di 71 anni.

Maura Martellucci
Roberto Cresti