Il truck del progetto “Una vita da Social” torna in Toscana, nell’ambito del progetto di formazione dedicato agli studenti, che, a partire dallo scorso anno scolastico, è dedicato al tema educativo “in Strada come in Rete” e si è, pertanto arricchito, della partecipazione, oltre che della Polizia postale, anche di operatori della Polizia stradale, al fine di sensibilizzare i ragazzi sui numerosi pericoli connessi all’uso delle tecnologie digitali ed alla circolazione stradale.
L’iniziativa, con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha sempre attirato l’attenzione dei ragazzi e dei loro insegnanti, permettendo di coinvolgere oltre due milioni e mezzo di studenti su tutto il territorio nazionale.
Gli incontri hanno spesso costituito l’occasione per far emergere concrete situazioni di disagio personale, esperienze di emarginazione, discriminazione e cyberbullismo, oltre ad un gran numero di dubbi e difficoltà connessi all’uso della rete, favorendo interventi di supporto che si sono rivelati di grande aiuto per gli studenti, sia in ambito familiare sia scolastico.
Gli operatori della Polizia postale hanno incontrato gli allievi delle scuole secondarie di I e di II grado di Colle Val D’Elsa, “Leonardo da Vinci”, “Arnolfo di Cambio” “Salvetti” e “Ricasoli” ed i loro docenti, con i quali si parlerà di cyberbullismo, di adescamento online, di estorsione sessuale, nonché delle diverse fonti di rischio connesse all’uso delle piattaforme social e, più in generale, di Internet, anche con riferimento agli acquisti e alle transazioni in rete, che sempre più spesso coinvolgono i giovani.
In parallelo, in un apposito stand attrezzato con dispositivi attraverso i quali è possibile simulare lo stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e stupefacenti, la Polizia stradale ha sensibilizzato i ragazzi sull’estrema importanza di osservare le regole prudenziali e le disposizioni del Codice della strada, al fine di scongiurare il verificarsi di incidenti, che troppo spesso producono conseguenze tragiche.
“E’ nostro prezioso dovere informare i ragazzi, bene più prezioso che abbiamo in quanto rappresentano il futuro, – sottolinea il Questore della Provincia di Siena Pietro Milone- sull’uso dei Social e sui rischi legati all’utilizzo della “rete”. Ancor più dobbiamo dare loro preziosi consigli su come comportarsi sulla strada, affinché maturino un’educazione stradale che possa preservarli il più possibile dal rischio di incidenti, che troppo spesso ancora avvengono. Occasioni come questa- prosegue Milone – sono fondamentali e da non perdere, suggellano una volta di più lo stretto legame che c’è tra i giovani e la Polizia di Stato”.
“Al fine di limitare i rischi cui i ragazzi sono costantemente esposti navigando in rete, è fondamentale creare un’adeguata consapevolezza sulle numerose criticità legate all’uso dei dispositivi informatici e sulle cautele che è possibile adottare. Il cosiddetto “cyber risk” interferisce inevitabilmente con lo spazio vitale di ciascuno di noi, tenuto conto della sempre più forte compenetrazione tra l’uso delle tecnologie digitali e la vita quotidiana.Proprio per questo la Polizia postale, su tutto il territorio nazionale, svolge un’incessante opera di sensibilizzazione e di formazione, a partire già dalle scuole primarie, organizzando incontri con gli studenti, le loro famiglie ed i docenti, al fine di fornire gli strumenti necessari ad affrontare la navigazione in rete con serietà e responsabilità – spiega Lorena La Spina, Dirigente del Centro operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia postale per la Toscana -.”
“L’educazione stradale nelle scuole per noi è un obiettivo primario – afferma il vice questore Daniela Salvemini, Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Siena, insegnare ai ragazzi il rispetto delle regole, da utenti e fruitori delle nostre strade e da futuri conducenti responsabili di veicoli a motore. Con orgoglio abbiamo visto, nel corso degli anni, accrescersi l’interesse da parte degli studenti al tema della “sicurezza stradale” e l’accresciuta consapevolezza e la presa di coscienza dei ragazzi sulla necessità di una guida responsabile ci incoraggiano ad andare avanti.
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