Hanno protestato in 300 i professori precari toscani ieri mattina davanti alla prefettura di Firenze. Tra di loro erano presenti anche una trentina di insegnanti senesi. Chiedono in primo luogo la stabilizzazione lavorativa che, dicono, una normativa europea prevede debba avvenire dopo 36 mesi. “Per le infermiere è stata applicata per ringraziarle del lavoro che hanno fatto nel periodo del Coronavirus – affermano – mentre per noi ancora non è stata applicata. Speriamo che presto anche la nostra posizione lavorativa venga regolarizzata, lo auspichiamo per noi e anche per i ragazzi che meritano una maggiore continuità nella didattica”.
Ecco alcune delle richieste dei professori, che da un mese hanno costituito un direttivo di docenti precari della scuola in Toscana: “Chiediamo un concorso per titoli e servizi, immissione in ruolo con decorrenza giuridica dal settembre 2020, con formazione in itinere e obbligatorietà del superamento dell’anno di prova. Chiediamo anche l’accesso per i docenti di terza fascia con almeno 36 mesi di servizio, o che li matureranno nel prossimo anno scolastico, ad un percorso abilitante che, attraverso esami in itinere ed esame orale finale, permetta di conseguire l’abilitazione e successivamente l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento a cui attingere per scorrimento per accedere al ruolo. Chiediamo inoltre l’assunzione dei docenti che si sono specializzati sul sostegno durante il quarto ciclo Tfa e maggiori investimenti per il comparto scuola. Per il concorso ordinario si richiede di attribuire un peso maggiore ad ogni anno di servizio prestato”.
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